AgustaWestland, 28 milioni di euro di tangenti in India nel 2014 per 12 elicotteri VVIP AW-101. Il 12 settembre il processo

   

L’ex Ceo di AgustaWestland e Finmeccanica Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini, l’ex capo dell’IAF S P Tyagi e altri imputati sono stati convocati a fine luglio in India dal tribunale di New  Delhi per riciclaggio di denaro, correlato alla truffa del chopper VVIP. Lo riporta Times of India.
Il giudice speciale Arvind Kumar ha ordinato agli imputati di comparire dinanzi al tribunale il 12 settembre, emettendo nuovi mandati nei confronti degli intermediari italiani Carlo Gerosa e Guido Haschke e dell’imprenditore con sede a Dubai Rajeev Saxena.
Oltre ai sei, la corte ha anche convocato 28 persone e società indiane e straniere, tra cui l’avvocato Gautam Khaitan, AgustaWestland e la sua società madre Leonardo ex Finmeccanica SPA. Il tribunale ha approvato l’istruzione del processo  dopo aver preso visione delle accuse, dicendo che c’erano abbastanza prove contro l’imputato in merito al presunto riciclaggio di denaro per circa 28 milioni di euro. Il rapporto, inoltrato dai pubblici ministeri speciali D P Singh e N K Matta ai sensi delle sezioni 3 e 4 della legge sulla prevenzione del riciclaggio di denaro (PMLA), ha anche affermato che le tangenti venivano pagate da AgustaWestland attraverso due canali diversi. “Un canale è stato gestito dal mediatore Christian Michel James e l’altro canale è stato gestito da Gerosa e Haschke, Gerosa e Haschke in collusione con Rajiv Tyagi e Sanjeev Tyagi, cugini di SP Tyagi, hanno cospirato con Gautam Khaitan di M / s OP Khaitan & Co , Revisori dei conti e studio legale con sede a New Delhi “. L’ED, nella sua scheda di addebito, ha affermato che il denaro è stato riciclato attraverso più società straniere che sono state utilizzate come basi  per parcheggiare le presunte tangenti. TOI ha detto che potrebbe presentare nei prossimi giorni,  ulteriori  addebiti in merito. Il 1 gennaio 2014, l’India aveva rescisso il contratto con la controllata britannica di Finmeccanica AgustaWestland per la fornitura di 12 elicotteri VVIP AW-101 per presunta violazione di obblighi contrattuali e addebiti di tangenti pagati per garantire la commessa. Quelli convocati dal tribunale includono Tyagi e i suoi cugini, Khaitan e sua moglie Ritu, Rajeev Saxena e sua moglie Shivani, entrambi direttori di due società  sotto accusa  di Dubai,  UHY Saxena e Matrix Holdings, OP Khaitan and Co, International Mediterranean Consulting, Tunisia e Infotech Design Systems Gordian Services. “Khaitan, la mente dietro al riciclaggio, era nota ai fratelli Gerosa, Haschke e Tyagi.” Successivamente, i proventi del crimine sono stati riciclati attraverso varie società in Tunisia, Mauritius, India, Singapore, Svizzera, Dubai, ecc.
Ha inoltre affermato che Khaitan ha ricevuto anche denaro in conti bancari personali aperti a suo nome e nei conti delle sue società in India e all’estero, Windsor Holding Group Ltd, Ismax International Ltd e O P Khaitan & Co.
“Inoltre, il suo socio Rajiv Saxena, un NRI con sede a Dubai, è il direttore e azionista della M / s Interstellar Technologies Ltd, Mauritius, che è uno dei principali fondi utilizzati per il riciclaggio  in argomento.
“Rajiv Saxena ha anche trasferito denaro da M / s Interstellar alle sue società con sede a Dubai M / s UHY Saxena e M / s Matrix Holdings Ltd”.  TOI  ha aggiunto che Rajeev Saxena, è già dichiarato colpevole dal tribunale, in collusione con Gautam Khaitan. “Gerosa e Haschke hanno dato  enormi quantità di denaro contaminato ai fratelli Tyagi sotto forma di accordi di consulenza fittizia in cambio di favori concessi a AgustaWestland nell’acquisizione del contratto per elicotteri VVIP. I fratelli Tyagi hanno incorporato varie entità per ricevere le tangentii, ovvero Krishneel , Krishnayan, Tyagi Ishan, Krishnom, ecc.

Strano che i media italiani non riportino la notizia a dir poco “interessente”. Molti ricorderanno che in quegli anni l’Italia era in forte tensione con l’India per la nota vicenda dei Marò. L’Italia dovrebbe scendere in campo con la rete diplomatica per evitare che venga danneggiata l’industria italiana perché, come noto, la giustizia indiana e’ politococentrica, vicenda Maro’ docet.

Come giustamente un lettore ha segnalato occorre ricordare  che Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini sono stati assolti dalla terza corte di Appello di Milano nel medesimo processo  in Italia che li vedeva imputati per corruzione internazionale e false fatturazioni. Secondo i giudici “non vi è prova sufficiente che i fatti sussistano”.

Si tratta della sentenza di appello bis per i due ex manager del gruppo della Difesa. La procura generale di Milano aveva chiesto la conferma della prima condanna di appello, a 4 anni e 6 mesi per Orsi e a 4 anni per Spagnolini, tenendo conto però che uno degli episodi contestati è caduto in prescrizione. Le difese avevano, invece, chiesto l’assoluzione dei due imputati. La prima condanna in appello era stata annullata con rinvio da parte della Corte di Cassazione nel dicembre.

Il processo di primo grado nei loro confronti era poi iniziato il 19 giugno 2013 al tribunale di Busto Arsizio, con sentenza arrivata il 9 ottobre 2014. Il tribunale li assolse dall’accusa di corruzione internazionale e li condannò a due anni per le false fatturazioni. Il primo processo di appello era arrivato a conclusione il 7 aprile 2016. Quella sentenza aveva in parte riformato quella di primo grado, condannando Orsi e Spagnolini rispettivamente a 4 anni e 6 mesi e a 4 anni per entrambi i reati contestati.

Nel dicembre 2016, tuttavia, la corte di cassazione ha annullato con rinvio quella sentenza, motivando la sua decisione con il fatto che alcune testimonianze che in primo grado erano state lette come favorevoli agli imputati, in secondo grado, invece, erano state viste come contrarie e usate per condannarli anche per il reato di corruzione, senza risentire i testimoni. E’ stato così celebrato un secondo processo di appello, che oggi si è concluso con una sentenza di assoluzione.

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