Orbán in Missione “solitaria” a Pechino per una “Peace Missione 3.0”

di Emanuela Ricci

Una iniziativa in solitaria che lo stesso leader ungherese ha stigmatizzato sul suo canale X con lo slogan “Peace Mission 3.0”. Poi insieme con Xi Jinping, ha dichiarato: “La Cina è una potenza chiave nella creazione delle condizioni per la pace nella guerra Russia-Ucraina. Per questo sono venuto a incontrare il presidente Xi, solo due mesi dopo la sua visita ufficiale a Budapest”. Il post era corredato dall’hashtag HU24EU, che fa riferimento al semestre di presidenza ungherese dell’Unione Europea iniziato il primo luglio

La UE, con le dichiarazioni dei suoi più alti rappresentatanti, ha voluto chiarire di non aver mai conferito a Orbán alcun mandato negoziale, pertanto la mediazione ungherese è considerata inconsistente. A Kiev, Volodymyr Zelensky gli ha confermato la sua posizione, ovvero della necessità di conseguire una “pace giusta” basata sull’integrità territoriale dell’Ucraina. A Mosca, Vladimir Putin ha ribadito che il cessate il fuoco può essere ottenuto solo con l’accettazione dell’annessione delle regioni ucraine occupate dalla Russia.

Xi, invece, ha ripetuto che sulla questione ucraina, la Cina è dalla parte giusta della storia, ribadendo il suo sostegno alla Russia contro quella che definisce la mentalità occidentale da guerra fredda.

Dopo l’incontro con Orbán, l’agenzia Xinhua ha riportato che Xi ha sollecitato le potenze mondiali a lavorare per la distensione e a facilitare il dialogo diretto tra Russia e Ucraina. Tuttavia, non c’è stata alcuna novità concreta.

Recentemente, Orbán ha dichiarato ad giornale tedesco Bild che nei prossimi mesi la situazione al fronte in Ucraina diventerà insostenibile e molto più brutale, sostenendo che i russi non perderanno la guerra e che Putin ha “un’idea molto chiara” di come vincerla. Ha inoltre espresso fiducia in Donald Trump, definendolo “uomo d’affari e uomo di pace”.

Certo è che il viaggio in Cina ha comunque portato frutti all’Ungheria perchè la casa automobilistica cinese Byd sta completando una catena di montaggio per veicoli elettrici a Szeged, mentre Catl sta costruendo un impianto per la produzione di batterie a Debrecen. Questi ultimi accordi hanno portato a Budapest 15 miliardi di euro con in prospettiva investimenti che faranno salire l’interscambio a 30 miliardi di euro.

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Orbán in Missione “solitaria” a Pechino per una “Peace Missione 3.0”

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