Secondo i risultati di un esperimento condotto nel laboratorio nazionale P3 guidato dal professor Li Zelin, l’ozono si è dimostrato efficace nell’uccidere il virus Sars inoculato su cellule renali di scimmia verde, realizzando un tasso di uccisione del 99,22%. Lo riporta un articolo del sito www.orbisphera.org.
Il virus scoperto a Wuhan e il virus Sars appartengono entrambi al ceppo dei coronavirus. I ricercatori hanno scoperto che il Covid-19 è simile per l’80% al virus della Sars. È quindi ragionevole prevedere che l’ozono possa essere ugualmente efficace nella prevenzione e nel controllo del nuovo coronavirus. È quanto ha scritto il prof. Zhou Muzhi sul sito www.china.org.cn/opinion/2020-02/26/content_75747237.htm.
Il prof. Muzhi, docente alla Tokyo Keizai University e presidente del Cloud River Urban Research Institute, ha intitolato l’articolo: “Ozono: un’arma potente per combattere l’epidemia di Covid-19”. In apertura del suo lungo articolo il prof. Muzhi spiega le funzioni che l’ozono svolge sia nella parte alta che nella parte bassa dell’atmosfera, e precisa che «l’ozono è benefico per l’uomo e per la natura sia nella troposfera che nella stratosfera». Riflettendo sul rapporto tra l’ozono e la diffusione di virus e batteri, il professore si domanda come mai la Sars, che ha imperversato dall’inverno 2002 alla primavera del 2003, è improvvisamente scomparsa tra maggio e giugno. La maggior parte dei virus dispersi nell’aria, come il virus dell’influenza, esplodono in autunno e in inverno e scompaiono nella stagione primaverile ed estiva. Sembra quasi che ci sia un’invisibile “mano di Dio” che blocca la diffusione dei virus, cancella l’epidemia e salva le persone. Gli esperti, a livello mondiale, hanno fatto diversi studi per capire il perché di questo fenomeno. Gli esperimenti hanno dimostrato che i cambiamenti di temperatura non influiscono in modo significativo sui virus, anche se l’aumento di umidità può effettivamente determinare una crescita del tasso di mortalità. In questo contesto, il prof. Zhang Yue ha sollevato l’ipotesi che l’ozono, con le sue capacità disinfettanti e germicide, possa essere una vera e propria “mano di Dio”.
Si è scoperto, infatti, che la concentrazione di ozono cambia significativamente a seconda delle stagioni: è bassa in autunno e in inverno, ed è alta in primavera e in estate. L’ozono allontana le epidemie via via che la sua concentrazione aumenta con l’arrivo delle stagioni più calde. Se l’ipotesi è esatta, l’epidemia causata dal nuovo coronavirus, al pari della Sars e dell’influenza, dovrebbe svanire in coincidenza con l’aumento della concentrazione di ozono nel corso delle stagioni. In ogni caso – afferma il prof. Muzhi – per più di 100 anni, l’ozono, considerato un “killer” naturale dei virus, è stato ampiamente utilizzato per la disinfezione, sterilizzazione, deodorizzazione e disintossicazione, grazie alla sua forte capacità ossidante.
«Per tale motivo – ha sottolineato il docente – l’ozono dovrebbe essere adottato come arma nella lotta globale contro il virus Covid-19». Secondo Muzhi, l’ozono è altamente efficace per l’azione igienico-sanitaria perché è in grado di raggiungere ogni angolo dell’ambiente dove viene diffuso e attacca tutti i tipi di virus e batteri. Inoltre, a differenza dei disinfettanti chimici, non lascia residui dannosi e può essere prodotto localmente tramite macchinari di diverse dimensioni a seconda del volume degli ambienti da trattare. Per questi motivi, il prof. Muzhi invita ad utilizzare l’ozono per la disinfezione e la sterilizzazione degli ambienti, e propone di sviluppare un lavoro congiunto per fare un buon uso dell’ozono e sconfiggere così l’epidemia.