Le autorità in Pakistan hanno smentito le voci secondo le quali un medico che ha aiutato la Central Intelligence Agency degli Stati Uniti a trovare e uccidere il fondatore di al-Qaeda Osama bin Laden nel 2011 sarà rilasciato dal carcere. Il dott. Shakil Afridi è stato arrestato nel 2011, subito dopo la morte di bin Laden in un’operazione della CIA nella città pakistana di Abbottabad. Nelle settimane successive al raid della CIA, è emerso che un team di medici e infermieri locali aveva aiutato l’agenzia americana di spionaggio a confermare la presenza di bin Laden nel complesso. Il team di circa 20 operatori sanitari ha partecipato a uno schema di vaccinazione falso condotto ad Abbottabad, il cui vero scopo era quello di raccogliere campioni di DNA dai residenti del complesso in cui la CIA riteneva che bin Laden si nascondesse.
Le autorità pakistane hanno licenziato 17 operatori sanitari che hanno partecipato al programma della CIA e arrestato il suo capo, il dott. Afridi. Stranamente, il dott. Afridi è stato arrestato per aver avuti legami con un gruppo islamista che opera nella regione, noto come Lashkar-e-Islam. Ha poi affrontato accuse per presunta negligenza medica, che, secondo l’accusa, ha provocato la morte di uno dei suoi pazienti. Attualmente sta scontando una pena detentiva di 33 anni nella città di Peshawar, al confine nord-occidentale del Pakistan. Fin dal suo arresto, gli Stati Uniti hanno fatto pressione sul Pakistan per rilasciare il dott. Afridi, e i media pakistani pubblicano spesso articoli  sui presunti tentativi segreti della CIA di liberare il medico imprigionato. La scorsa settimana, il dott. Afridi è stato trasportato in elicottero da Peshawar a un carcere vicino al villaggio di Adiala, situato vicino al confine con la regione indiana del Kashmir. Il trasferimento, avvenuto con un imponente cornice di sicurezza, ha scatenato voci sui media che il presunto agente della CIA stava per essere rilasciato e trasportato in America.
Ma giovedì, Muhammad Faisal, portavoce del Ministero degli Affari Esteri del Pakistan, ha respinto l’intensa speculazione dei media secondo cui il dottore Afridi stava per essere rilasciato. Ha anche negato che Islamabad stesse tentando di scambiare Afridi con cittadini pakistani residenti negli Stati Uniti, tra cui Aafia Siddiqui, che sta scontando una condanna a 86 anni negli Stati Uniti per aver ucciso un soldato americano in Afghanistan. Inoltre, Faisal ha descritto rapporti “senza senso” su un presunto tentativo fallito della CIA di organizzare una evasione a Peshawar, al fine di liberare il dottore Afridi.