Daniel Ricciardo parte dalla sesta piazza della griglia di partenza di Shanghai e va a prendersi la sesta vittoria della sua carriera, la prima da Baku 2017. Un successo meritatissimo quello dell’australiano della Red Bull, con la Ferrari che butta via la chance di calare il tris dopo la prima fila conquistata in qualifica: sosta lenta, strategia rivedibile e l’ennesima ‘vivacità di Verstappen’ costano caro a Sebastian Vettel, che alla fine chiude ottavo, e il podio acciuffato da Kimi Raikkonen alle spalle di Valtteri Bottas e’ solo una magra consolazione, unita anche a un Lewis Hamilton irriconoscibile. Eppure la gara in Cina del tedesco, reduce dai successi in Australia e Bahrain, comincia nel migliore dei podi visto che alla partenza mostra i muscoli al compagno di squadra e conserva la prima posizione mentre Raikkonen finisce col farsi passare prima da Bottas e poi da Verstappen con Hamilton nel frattempo scivolato in quinta posizione. Vettel ci prova a prendere il largo ma senza successo e al primo valzer di pit-stop paga pegno. Al 18esimo giro entrano per prime le due Red Bull che, incoraggiate dall’usura inferiore alla attese delle ultrasoft, passano alla media, poi e’ il turno delle Mercedes con Hamilton che difende la posizione su Ricciardo. Vettel si ferma un giro dopo Bottas ma il cambio e’ piu’ lento e il ferrarista perde a sorpresa la testa della gara, rientrando alle spalle del pilota Mercedes. A quel punto il Cavallino decide di ‘sacrificare’ Raikkonen tenendolo in pista piu’ a lungo (entrera’ ai box al 28^ giro montando le medie) per consentire al compagno di squadra di avvicinarsi a Bottas. Ma qualche tornata dopo, il contatto fra le due Toro Rosso porta alla safety car che cambia di nuovo le carte in tavola. I piu’ svegli sono quelli della Red Bull, che richiamano entrambe le macchine per montare le soft dando inizio allo show. Verstappen e Ricciardo vanno all’arma bianca ma l’olandese viene una volta di piu’ tradito dalla propria irruenza. Hamilton gli sbatte la porta in faccia, costringendolo a perdere una posizione nei confronti del compagno di squadra, poi il fattaccio nel corso del 43esimo giro con Vettel: manovra fuori luogo, tutti e due in testa coda e gara di fatto finita per entrambi. Perche’ Verstappen sara’ penalizzato di 10 secondi e chiudera’ quinto, peggio andra’ al ferrarista che perde il bilanciamento della macchina e finisce ottavo, passato pure da Hulkenberg e Alonso. “Era difficile stare in pista, non avevo piu’ armi, ho cercato di sopravvivere”, raccontera’ a fine gara Vettel che cerca di evitare altre polemiche con l’olandese volante: “il contatto? Non c’e’ molto da aggiungere rispetto a quello che si e’ visto, sono cose che possono succedere durante le gare”, la chiude il ferrarista che incassa le scuse di Verstappen. Nel frattempo Ricciardo infila un sorpasso dopo l’altro (da manuale quello su Hamilton) fino a prendersi la testa della gara mentre Bottas riesce a difendere fino alla fine la seconda posizione su un redivivo Raikkonen, bravo ad approfittare dei guai altrui per risalire fino a un podio che si tiene stretto “perche’ a un certo punto non sembrava una gara positiva”. Altra prova anonima di Hamilton, poco brillante in partenza e in difficolta’ dopo il pit-stop: il quarto posto finale – merito anche della penalizzazione di Verstappen – gli consente comunque di rosicchiare qualcosa su Vettel, ora a +9. Weekend positivo per la Renault, a punti con Hulkenberg (sesto) e Sainz (nono), il decimo posto di Magnussen salva la Haas, disastro Toro Rosso, con Gasly penalizzato per l’incidente che ha messo fuori causa Hartley e alla fine 18esimo. Onore a Ricciardo, dunque, passato dal rischio di partire dal fondo della griglia – nelle qualifiche e’ sceso in pista in extremis dopo i problemi al motore nelle ultime libere – al bere lo champagne dalla scarpa sul gradino piu’ alto del podio. “Una vittoria totalmente inattesa ma quando vinco io le gare non sono mai noiose”, se la ride l’australiano, pronto a fare da terzo incomodo nella lotta per il titolo.