Il mondo social non perdona, soprattutto in campagna elettorale. Lo ha capito a proprie spese Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere Centro di Firenze ed ex consigliere Pd durante il mandato di Matteo Renzi, al centro in queste ore di un’accesissima polemica scaturita da un semplice commento su Facebook.
“Fatto salvo che Mussolini è la persona più lontano da me e dal mio modo di pensare, nessuno in questo Paese ha fatto, in quattro lustri, quello che ha fatto lui in vent’anni. E purtroppo a dircelo è la storia”.
Questo il commento, scritto da Sguanci commentando un post sulla bacheca Facebook di un conoscente (Marco Nieri, vicino a Liberi e Uguali) sulla riabilitazione di Mussolini da parte di Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, che in queste ore sta accendendo il dibattito politico.
Un dibattito alimentato involontariamente dallo stesso Sguanci che ha visto il proprio commento nel giro di poche ore fare letteralmente il giro del Web, portando alcuni esponenti Pd a chiedere pubbliche scuse dello stesso.
Da Twitter arriva puntuale la condanna di Dario Nardella, sindaco di Firenze, che ha subito tuonato: “Conosco da molti anni Maurizio Sguanci. È una persona generosa e appassionata, ma le sue parole su Mussolini sono gravi e inaccettabili. Anche perché a Firenze l’antifascismo è un valore forte e vissuto dalla comunità con convinzione. Aver chiesto scusa era il minimo”.
Più tardi è arrivata per lui la scomunica del Partito Democratico tramite nota diffusa : “Le frasi scritte da Maurizio Sguanci, presidente della circoscrizione numero 1 di Firenze su Mussolini sono gravi ed inaccettabili” si legge nella nota del Partito democratico.
Raggiunto al telefono dall’Ansa, Sguanci ha tenuto a precisare la propria posizione per fugare ogni possibile polemica sulla propria posizione: “Mussolini fu un criminale, anzi, uno dei più grandi criminali della storia. È più che assodato. È un fatto. E io sono un antifascista, non c’è nessuno più antifascista di me; mi dolgo che un criminale come lui, in venti anni, sia riuscito a fare tutto quello che ha fatto, mentre noi stiamo qui a litigare in continuazione.”