di Redazione
La Francia ha presentato una proposta scritta a Beirut con l’obiettivo di risolvere le ostilità con Tel aviv e affrontare la controversia esistente sulla frontiera Libano-Israele. Il documento, ottenuto da Reuters, delinea misure per la de-escalation, tra cui il ritiro dei combattenti, in particolare dell’unità d’elite di Hezbollah, a una distanza di 10 km dal confine. La proposta mira a mitigare il conflitto in corso tra Hezbollah, sostenuto dall’Iran, e Israele, che si svolge parallelamente alla guerra di Gaza, sollevando preoccupazioni per una escalation imminente e dai risvolti catastrofici per l’intera regione.
Consegnata dal ministro degli Esteri francese Stephane Sejourne ai funzionari libanesi, tra cui il primo ministro Najib Mikati, la proposta sottolinea la prevenzione di un’escalation del conflitto e la creazione di condizioni favorevoli ad un eventuale cessate il fuoco. Prevede, inoltre, negoziati per la delineazione della controversa frontiera tra Libano e Israele.
Tuttavia, Hezbollah ha già rigettato la proposta dei negoziati formali fino alla conclusione del conflitto a Gaza. Nonostante gli sforzi di mediazione in corso dell’inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente Amos Hochstein, i dettagli della proposta francese non erano stati precedentemente divulgati.
Il piano a tre fasi delineato nella proposta prevede un processo di de-escalation di 10 giorni che tende a finalizzare con i negoziati sulla frontiera. Questa proposta è stata presentata ai governi di Israele, Libano e Hezbollah.
Elementi chiave del piano includono la cessazione delle operazioni militari tra gruppi armati libanesi e Israele, lo smantellamento di strutture vicino al confine e il ritiro delle forze combattenti, incluso l’unità Radwan di Hezbollah, almeno 10 km a nord della frontiera. Inoltre, suggerisce di schierare fino a 15.000 soldati dell’esercito libanese nella regione del confine meridionale, storicamente un bastione di Hezbollah.
La proposta trova resistenza da parte di Hezbollah, che insiste sul blocco dell’aggressione a Gaza prima di impegnarsi in discussioni sulla frontiera meridionale. Nonostante le obiezioni sollevate dal Libano, i funzionari francesi hanno chiarito che la proposta non è definitiva dicendo di voler continuare le trattative con tutte le parti interessate.
La proposta richiama accordi di cessate il fuoco precedenti tra Hezbollah e Israele, come il cessate il fuoco del 1996 e la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che ha posto fine alla guerra del 2006. Il metodo è quello delle tre fasi su 10 giorni, inclusa la cessazione delle operazioni militari, il ritiro dei gruppi armati e la ripresa dei negoziati sulla delineazione della frontiera con il sostegno di UNIFIL.
Inoltre, la proposta sottolinea la necessità di un sostegno internazionale per rafforzare l’esercito libanese, a seguito della grave crisi finanziaria del paese. Si chiedono, pertanto, finanziamenti, attrezzature, formazione e sviluppo socio-economico nel sud del Libano per facilitare lo schieramento delle forze libanesi e garantire la stabilità nella regione.
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