007 Norvegesi con licenza di uccidere, al vaglio nuova proposta di legge

Il corpo legislativo supremo della Norvegia sta considerando una proposta di legge che offra l’immunità dall’azione penale ai funzionari dell’intelligence e agli informatori che sono autorizzati dal servizio di spionaggio del paese a condurre attività di spionaggio. Il disegno di legge è stato proposto a nome del Ministero della Difesa norvegese, che supervisiona le operazioni del Norwegian Intelligence Service (NIS), la principale agenzia norvegese di intelligence. La NIS opera principalmente all’estero ed è l’unica istituzione dello stato norvegese che può essere autorizzata dal governo a violare le leggi in paesi stranieri. Tuttavia, i sostenitori del nuovo disegno di legge sottolineano che le operazioni all’estero NIS possono anche violare la legge norvegese.
La proposta di legge offre l’immunità dai procedimenti giudiziari ai funzionari della NSI e ai loro beni – informatori o spie straniere – che possono commettere reati secondo la legge norvegese, come parte di operazioni di spionaggio autorizzate. Nella sua nota di consultazione che accompagna la proposta di legge, il Ministero della Difesa norvegese ammette che un certo numero di operazioni NIS “già violano le leggi norvegesi esistenti”. Ciò è inevitabile, sostiene il Ministero, perché i funzionari e gli informatori che si impegnano in operazioni di spionaggio spesso “agiscono in contrasto con le disposizioni della legge penale  per compiere le loro missioni”.
Il documento non fornisce dettagli sui tipi di reati commessi nel perseguire operazioni di intelligence, sostenendo che “i reati del NIS  devono rimanere segreti”. Tuttavia, suggerisce che i servizi di intelligence possano utilizzare “identità, documenti e informazioni false o fuorvianti”. Possono anche “contrabbandare grandi quantità di denaro dal paese”, che useranno per pagare attività estere. Secondo  il ministero della Difesa, poiché questi beni ricevono i fondi dei contribuenti norvegesi e che alcuni di loro finiscono per stabilirsi in Norvegia, è importante che i loro proventi non siano considerati reddito imponibile secondo la legge norvegese. Riferendo le loro entrate all’Amministrazione fiscale norvegese, queste attività renderebbero nota la loro connessione al  NIS, e quindi faranno saltare la loro copertura, afferma il documento.
Il Ministero della Difesa osserva che il nuovo disegno di legge “avrà scarso significato legale”, dato che le operazioni di spionaggio del NIS sono generalmente protette dai procedimenti penali ai sensi dei vigenti codici giuridici norvegesi. Tuttavia, formalizzerà il campo di applicazione legale del NIS e permetterà all’agenzia di assicurare ai suoi funzionari di poter svolgere le loro missioni senza temere l’arresto o il procedimento giudiziario, a condizione che agiscano entro i parametri delle  missioni autorizzate. L’agenzia di spionaggio sarà anche in grado di reclutare altri “informatori, fonti e appaltatori”, afferma il documento.

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