Mossa senza precedenti, gli Emirati reali cercano asilo nel rivale Qatar

Un membro di una delle sette famiglie reali degli Emirati Arabi Uniti ha disertato in Qatar e ha chiesto asilo politico.

Lo scorso maggio, gli Emirati Arabi Uniti, facente parte di una coalizione araba guidata dall’Arabia Saudita, hanno interrotto tutte le relazioni diplomatiche con il Qatar e partecipano anche ad un embargo commerciale su vasta scala contro il Qatar, accusato di sostenere clandestinamente l’Iran e di finanziare gruppi militanti sostenuti dall’Iran che operano nella regione.

La mattina del 16 maggio 2018, gli ufficiali di sicurezza nella capitale del Qatar, a Doha, sono rimasti sorpresi quando lo sceicco Rashid bin Hamad al-Sharqi, il secondo figlio dell’emiro di Fujairah, uno dei sette regni che formano gli Emirati Arabi Uniti si è presentato dinanzi a loro per chiedere asilo politico e protezione dagli Emirati Arabi.

Il principe, in un intervista rilasciata al New York Times, ha criticato il comportamento della coalizione araba ed in particolare quella dell’Emirato di Abu Dhabi che domina gli Emirati Arabi e gli altri sei regni.

Lo sceicco Rashid ha dichiarato al Times che i funzionari degli Emirati sono contrariati per l’intervento militare del paese in Yemen, dove una coalizione guidata dai sauditi sta combattendo contro i ribelli sostenuti dall’Iran. La guerra sempre più sanguinosa è ora al suo terzo anno senza una chiara fine in vista. Secondo il principe, i governanti di Abu Dhabi hanno ripetutamente omesso di consultare gli altri sei regni del paese prima di prendere decisioni importanti sulla guerra in Yemen.

Lo sceicco ha anche accusato la leadership degli Emirati Arabi del riciclaggio di denaro sporco e ha affermato che era normale che i sovrani del paese chiedessero ai reali degli Emirati Arabi di effettuare pagamenti segreti “a persone che non conosceva in altri paesi”, in violazione diretta delle leggi internazionali sul riciclaggio di denaro.

Il principe Rashid ha anche affermato che il governo degli Emirati Arabi Uniti aveva tentato di ricattarlo minacciando di rivelare materiale audiovisivo che avrebbe screditato la sua reputazione.

Il Times, dopo aver contattato inutilmente il governo dell’Emirato di Fujairah, ha interpellato l’ambasciata degli Emirati Arabi Uniti a Washington, DC, ma i funzionari non hanno voluto commentare.

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