Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato Senatrice a vita, ai sensi dell’articolo 59, secondo comma, della Costituzione, la dottoressa Liliana Segre per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale. Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Paolo Gentiloni. Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Ugo Zampetti provvederà alla consegna al Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, del decreto di nomina. Il Presidente della Repubblica ha informato telefonicamente la neo Senatrice a vita della nomina.
Liliana Segre nata a Milano il 10 settembre del 1930 è una reduce dell’olocausto italiana, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti. Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal Binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati al Campo di concentramento di Auschwitz da cui venne liberata il primo maggio 1945. Il 29 novembre del 2004, su iniziativa dell’allora Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, fu nominata commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Liliana Segre è una dei soli 25 sopravvissuti.
Questi i primi commenti da parte della neo Senatrice:
“Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mi ha chiamato stamattina comunicandomi la decisione di nominarmi senatrice a vita. Lo ringrazio per questo altissimo riconoscimento. La notizia mi ha colto completamente di sorpresa. Non ho mai fatto politica attiva e sono una persona comune, una nonna con una vita ancora piena di interessi e di impegni. Certamente, il Presidente ha voluto onorare, attraverso la mia persona, la memoria di tanti altri in questo anno 2018 in cui ricorre l’80 anniversario delle leggi razziali. Sento dunque su di me l’enorme compito, la grave responsabilità di tentare almeno, pur con tutti i miei limiti, di portare nel Senato della Repubblica delle voci ormai lontane che rischiano di perdersi nell’oblio. Le voci di quelle migliaia di italiani, appartenenti alla piccola minoranza ebraica, che nel 1938 subirono l’umiliazione di essere degradati dalla Patria che amavano; che furono espulsi dalle scuole, dalle professioni, dalla società dei cittadini ‘di serie A’”.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione ed emozione dalla Comunità Ebraica. Al riguardo, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni ha così commentato: “A nome di tutte le comunità ebraiche in Italia, esprimo la nostra commozione per la decisione del Presidente Mattarella” che “risponde esattamente alla profonda esigenza di assicurare che l’istituzione chiamata a legiferare abbia a Memoria quanto avvenuto nel passato e sappia in ogni atto associare al formalismo della legge anche l’intrinseca giustizia e rispondenza ai fondamentali principi etici, in un contesto sempre più preoccupante nel quale l’oblio rischia di divenire legge oltre che fenomeno sociale”.
Non si è fatto attendere il commento del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che attraverso il suo profilo twitter ha espresso la propria soddisfazione per la nomina a senatrice a vita della Sagre: “La vita di Liliana Sagre è testimonianza di libertà. Da senatrice ci indicherà il valore della memoria. Una decisione preziosa a 80 anni dalle leggi razziali”.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso, sempre su twitter ha così commentato: “Ho telefonato a Liliana Segre per esprimere la mia profonda gioia per la nomina a Senatrice a vita. Ci ha insegnato a non arrenderci mai all’indifferenza, a non voltare lo sguardo. Grazie al Presidente Mattarella, questo è uno dei momenti più felici e più alti della Legislatura”.