(di Francesca Proietti Cosimi) “Se qualcuno la tira per le lunghe avrà sulla coscienza un eventuale aumento dell’Iva”, scrive la Lega che chiede di andare alle urne il prima possibile. Questa è la giornata di ieri passata a colpi di insulti .
Il M5S risponde con Di Maio , “sei un giullare tu hai rotto il contratto”. Abbiamo assistito alle grandi manovre, Berlusconi e Meloni chiedono a Salvini di ristringere l’alleanza ora prima delle elezioni.
Lo scenario che si apre con le elezioni sarebbe un parlamento a trazione sovranista: ultimi sondaggi il Carroccio passerebbe dagli attuali 125 seggi a 297, non lontanissimo quindi dall’autosufficienza. A quel punto, con i «compagni di viaggio» come li ha chiamati il ministro dell’Interno, il traguardo dei 316 deputati verrebbe agevolmente raggiunto, visto che, tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, il bacino di potenziali alleati è di 62 parlamentari. In questa ipotesi il Pd otterrebbe il suo miglior risultato, passando dagli attuali 114 deputati (con +Europa) a 135. Oltre al boom leghista, l’altra costante delle simulazioni è la débâcleM5S .
Questa crisi però fa traballare anche la regione Lazio, dove si ipotizza il voto a marzo, perché se il governatore Zingaretti dovesse entrare in parlamento ha 90 giorni di tempo per sciogliere il consiglio, sono già partite le grandi manovre e impazzano i toto nomi, Gasbarra, Rampelli, Durigon.
Torniamo però alla crisi di governo quanto conta Salvini da solo? Per Alessandra Ghisleri , Salvini è quello che cerca di tracciare un’idea di paese, riesce a imporsi con la sua caratteristica che al momento non è riconosciuta a nessun leader , quella di parlare al ceto sociale, fa breccia nelle province nella rivolta del territorio dove il successo è plebiscitario , luoghi spesso snobbati e abbandonati dal potere centrale.
Questo è il successo di un partito che vanta al momento il 36% costruire un tessuto sociale ripartendo dal territorio dalla sua gente è la macchina Lega è già al lavoro.