La conferma dal presidente della Bielorussia Lukashenko: “I combattenti del gruppo Wagner sono nei loro accampamenti, i loro accampamenti permanenti, quelli dove si trovano da quando hanno lasciato il fronte“. Prigozhin, ha aggiunto ieri Lukashenko, non è nel territorio della Bielorussia ma è a San Pietroburgo e forse stamattina è andato a Mosca.
La notizia già girava tra le righe della stampa locale di San Pietroburgo nella mattina di ieri. In particolare il Fontanka ha scritto che Prigozhin sarebbe tornato in Russia nella notte tra martedì 4 e mercoledì 5 luglio per recarsi nel quartier generale dell’Fsb. Sarebbe rientrato in madrepatria per riprendersi i soldi e le armi che gli erano stati sequestrati durante la rivolta.
Secono app commerciali che controllano i voli, scrive Repubblica, un jet collegato a Prigozhin sarebbe partito mercoledì da San Pietroburgo per Mosca e ieri si sarebbe diretto verso la Russia meridionale per poi volare nuovamente verso Nord.
Lukashenko ha confermato l’immunità di cui gode Prigozhin e i suoi miliziani: “Se pensate che Putin sia così malizioso e vendicativo da “sgozzarlo” , questo non accadrà”.
Sulla vicenda degli spostamenti di Prigozhin il Cremlino glissa:”Non seguiamo i suoi movimenti, non abbiamo né la capacità né la voglia di farlo”, ha detto il portavoce Dmitrij Peskov.
La versione più accreditata è quella che gli sia stato consentito di ritornare in Russia per sistemare le sue cose prima di sparire definitivamente.
Nel frattempo in Russia, secono quanto riferito dalla stampa, continuano le indagini sull’ex fedelissimo di Putin. Proseguono le perquisizioni delle sue abitazioni e dei luoghi dove si svolgono i suoi affari. Sulla presunta abitazione si parla di una casa lussuosa, stile boss della mafia, con tanto di elicottero parcheggiato in giardino, dove sarebbero stati trovati lingotti d’oro, mazzette di dollari e rubli, armi, ma anche diversi passaporti con nomi diversi. A contornare la scena degna di uno dei migliori film d’azione, un armadio pieno di parrucche e fotografie dei suoi travestimenti. Tra le foto anche una che reppresenta una sequenza di teste decapitate.
Il canale Telegram pro-Wagner sostiene che le fotografie trovate e la narrativa diffusa sia solo una sceneggiata messa a punto dalle forze di sicurezza del Cremlino per smontare la fama ed il mito di Progozhin che fino a ieri aveva molto attecchito nell’opinione pubblica russa che riteneva la sua figura assimilabile a quella di eroe nazionale.
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