Di fronte alla concorrenza cinese, nella cantieristica navale, occorre fare squadra. Questo è stato il motivo comune che ha avvicinato due colossi del mare. L’italiana Fincantieri e la francese Naval Group.
Circa un anno fa Emmanuel Macron e Paolo Gentiloni firmarono un accordo che prevedeva un Airbus dei mari con il conseguente controllo, da parte del colosso pubblico italiano, dei cantieri di SaintNa2aire, specializzati nella costruzione di navi da crociera.
Naval Group e Fincantieri per finalizzare l’accordo avrebbero dovuti unirsi e formare una joint venture con uno scambio di azioni, compreso fra il 5 e il 10% del capitale.
I problemi tuttavia erano all’orizzonte perchè Naval Group è controllata al 35% da Thales e il resto dal governo francese. Thales, come noto, è competitor numero uno di Leonardo e non ha visto di buon occhio la recente joint venture tra Fincantieri e Leonardo per “Orizzonti sistemi navali”, la partecipata di Leonardo che produce sistemi di combattimento navali. Questa Joint venture ha lanciato un chiaro segnale ai francesi, ovvero che Fincantieri non lascerà fuori dalla partnership Leonardo, che con Orizzonti sistemi navali si piazza a pieno titolo nella nuova realtà industriale internazionale. Preludio probabilmente di una futura industria comune per la difesa europea.
Tuttavia all’Euronaval, il più imponente salone nautico del mondo, che si tiene in questi giorni a Bourget, vicino Parigi, gli amministratori delegati di Fincatieri e Naval Group, Giuseppe Bono e Hervé Guillou, hanno iniziato con i fatti la collaborazione con una joint venture per la produzione di quattro navi per la marina militare francese. Unità da supporto logistico e di rifornimento, derivanti da un progetto di Fincantieri, “Nave Vulcano”. La ministra della Difesa francese Florence Parly, al riguardo, ha reso noto alla stampa che “grazie alla collaborazione con gli italiani, risparmieremo sei mesi e 40 milioni per ogni nave”.
Successivamente insieme con il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta hanno avallato la firma per il lancio di una joint venture tra Fincantieri e Naval Group, che sarà attiva in alcuni settori, come la ricerca, l’utilizzo di fornitori comuni e la possibilità di presentarsi insieme su alcuni mercati esteri. Non si è ancora parlato di scambio azionario. Forti sarebbero le resistenze del Presidente Macron a stringere un’allenza con un governo a tiratura Matteo Salvini.
Fonti vicine a Naval Group, riporta La Stampa, hanno ammesso che “quello politico è il problema cruciale che occorre scontare al momento, tuttavia i Governi passano, le imprese restano”.
Fonti vicine a Leonardo sottolineano, invece, che “Orizzonti Sistemi Navali è un valore aggiunto per il progetto che tende a consolidare la componente italiana. Con Thales non deve esserci concorrenza: con l’alleanza ci potrà essere più lavoro per tutti, i veri nemici sono altrove” il riferimento è chiaramente rivolto ai cinesi.