Sarà propaganda o una soffiata (verosimile) dell’intelligence russa passata sottobanco all’agenzia di intelligence ucraina?
Gli ucraini sostengono che sarebbe in corso un complotto da parte di alti funzionari del governo russo, con l’obiettivo di estromettere (forse anche con l’uccisione) il presidente Vladimir Putin e favorire un accordo negoziato con l’Occidente.
Alla prudenza ci hanno pensato fonti dell’intelligence occidentale che hanno detto a The Voice of America che le affermazioni di un possibile colpo di stato a Mosca con l’uccisione di Putin potrebbe far parte di un’operazione di disinformazione ucraina, per disorientare il governo russo sulla lealtà di alcuni suoi alti funzionari.
L’intelligence di Kiev sostiene che il colpo di stato contro il presidente Putin è il progetto che vorrebbero portare avanti un gruppo di figure influenti tra l’élite politica ed imprenditoriale russa. Secondo l’agenzia d’intelligence i leader del gruppo sarebbero i “siloviki“, membri dell’intelligence sovietica e della nomenclatura militare, saliti al potere negli anni ’90 insieme a Putin.
I siloviki erano oligarchi, magnati degli affari e politici dell’era di Boris Eltsin. Secondo le indiscrezioni vorrebbero deporre Putin “il prima possibile” in un “colpo di stato di palazzo” e sostituirlo con il suo consigliere dell’intelligence più anziano, Alexander Bortnikov. Bortnikov è un agente dell’intelligence dell’era sovietica che oggi dirige il Servizio di sicurezza federale (FSB).
Ci sono rapporti secondo cui Putin incolpa l’intelligence (FSB) del fallimento della campagna militare in Ucraina, incrinando così i rapporti con Bortnikiv. Invece, diversi oligarchi dell’era Eltsin avrebbero iniziato ad esprimere critiche sulla guerra in Ucraina, tra cui il magnate bancario Mikhail Fridman, il magnate dei metalli Oleg Deripaska e Oleg Tinkov, che possiede una rete di banche e società di investimento in Russia.
L’intelligence occidentale, tuttavia, è molto prudente sulla notizia poiché è certa che nella cerchia ristretta dei consiglieri di Putin è improbabile che ci sia qualcuno pronto a tradirlo. Inoltre il capo delle spie del Cremlino, Bortnikov non si discosta molto dal pensiero di Putin sulla strategia interna ed internazionale russa. Putin, tra l’altro, ha reso molto ricchi, nel corso degli anni, tutti i suoi più fedeli funzionari messi a capo dei vari apparati statali.