Prove di Guerra totale in Europa

(di Andrea Pinto) Volodymir Zelensky è stato in pellegrinaggio “diplomatico” in Europa facendo brevi tappe in Italia, Germania, Francia e Inghilterra. Un modo per preannunciare ai paesi che sostengono lo sforzo bellico ucraino l’inizio di qualcosa di importante, di definitivo e che una volta iniziato non prevede ritorno ma solo il baratro dettato dall’incertezza della guerra.

Forse Zelensky avrà condiviso l’inizio della tanto annunciata offensiva di primavera? Chissà. Certo è che a Roma il presidente ucraino ha avuto l’ardire di dire al Papa che la pace non è una questione del Vaticano, almeno per ora. Zelensky ha in un certo senso “urlato” al mondo intero che il suo popolo non si arrenderà mai piegandosi all’invasione russa. L’obiettivo è quello di ritornare ai confini del 2014 riprendendosi anche la Crimea. In difetto non ci saranno le premesse per sedersi ad un tavolo di pace.

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Una posizione ampiamente condivisibile se non fosse che Putin ha perso in questa guerra centinaia di migliaia di uomini, la supremazia come maggiore fornitore di energia in Europa e soprattutto perso la libertà legandosi mani e piedi alla Cina. Lo zar dei nostri giorni non indietreggerà mai e poi mai fino al punto di utilizzare parte del suo arsenale nucleare. Una situazione che, come ha detto Zelensky nello studio televisivo organizzato da Bruno Vespa sul Vittoriano, costringerebbe gli Usa ad annientare le truppe russe i Ucraina senza però far intervenire la Nato per evitare una terza guerra mondiale.

L’orizzone appare quindi sempre più complesso, anche perchè Zelensky in questo tour diplomatico ha “strappato” dai leader europei la certezza del sostegno nella pratica di ingresso dell’Ucraina nell’Ue e la valutazione positiva di un futuro ingresso anche nella Nato. Nel frattempo i capi di Stato e di Governo europei hanno confermato il loro sostegno militare e umanitario illimitato, finchè ritenuto necessario.

L’Italia sta accelerando con la Francia per rendere subito operativo il sistema di difesa aerea Samp-T già in territorio ucraino. La Germania ha stanziato giorni fa altri 2,7 miliardi di euro a favore dell’Ucraina, dopo aver iniziato l’invio dei modernissimi carri armari Leopard 2. Ieri sono intanto arrivati in Germania nella base Nato di Ramstein i carri armati americani Abrams. Macron oltre al sostegno nelle forniture ha annunciato ieri che la Francia addestrerà i piloti dell’aeronautica ucraina.

Molto indicativa è stata la visita di Volodymir Zelensky a Londra. In un tweet ha scritto: “Il Regno Unito è un leader quando si tratta di espandere le nostre capacità a terra e in volo. Questa collaborazione continuerà oggi. Incontrerò il mio amico Rishi. Condurremo negoziati sostanziali faccia a faccia e nelle delegazioni”.

Zelensky ha detto che stanno lavorando alla creazione di “una coalizione per i jet” da guerra da fornire a Kiev. “Nel prossimo futuro sentirete alcune decisioni molto importanti, ma dobbiamo lavorarci ancora un po’“, ha aggiunto Zelensky.

Tuttavia la Gran Bretagna non ha intenzione di inviare jet da combattimento in Ucraina dopo che Kiev ha espressamente indicato di voler utilizzare gli F-16, ha però precisato il portavoce del primo ministro Rishi Sunak, sottolineado che la Raf non dispone di quel tipo di velivoli ma ha in dotazione i più sofisticati Typhoon e F-35.

“Si sta discutendo con altri Paesi che utilizzano gli F-16”, ha detto ancora il portavoce. Come dichiarato in precedenza da Downing Street, il Regno Unito si occuperà dell’addestramento di piloti ucraini, iniziando in estate con dei corsi di volo base per fornire capacità applicabili a diverse tipologie di aereo.

Il premier britannico Rishi Sunak ha peraltro lanciato un appello globale agli alleati occidentali per sostenere militarmente l’Ucraina “in questo momento cruciale”, riferendosi alla controffensiva delle truppe di Kiev per respingere l’invasione russa. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso da Downing Street diffuso prima dell’incontro col presidente Volodymyr Zelensky. Sunak si impegna a portare avanti il suo appello nel corso dei prossimi vertici internazionali al Consiglio d’Europa e nel G7.

È tempo di rimuovere la più grande incertezza sulla sicurezza in Europa, ovvero approvare una decisione politica positiva sull’adesione alla Nato”: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso video al vertice sulla democrazia di Copenaghen. Lo riporta il Guardian.  “Vale la pena farlo già al vertice di luglio. Questo sarà un segnale tempestivo”, ha affermato Zelensky. 

Il Regno Unito inizierà da questa estate ad addestrare piloti ucraini per sostenere gli sforzi di Kiev nella creazione di “una nuova forza aerea” dotata di jet F16 della Nato. Lo ha comunicato Downing Street nel giorno dell’incontro tra il premier britannico Rishi Sunak e il presidente Volodymyr Zelensky a Chequers, la residenza ufficiale di campagna del primo ministro. L’addestramento “va di pari passo con gli sforzi del Regno Unito per lavorare con altri Paesi sulla fornitura di jet F16, i caccia preferiti dall’Ucraina”, si legge ancora nella nota. A febbraio Sunak aveva annunciato il nuovo programma di formazione per i piloti.

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