Napoli in testa, la Juve in scia

Il Napoli sconfigge la Sampdoria e si proietta ad essere campione d’inverno. In scia la Juve che dopo il sesto scudetto consecutivo non e’ mai paga e con la vittoria sulla Roma per 1-0 dimostra di essere l’unica rivale del Napoli per lo scudetto finale.  Il Natale e’ invece molto triste per le milanesi: l’Inter perde la seconda partita di fila e apre la prima minicrisi di Spalletti, il Milan crolla in casa e Gattuso tuona con un esplicito “non siamo una squadra”. Natale felice invece per la Lazio che travolge il Crotone nella ripresa, mentre in zona salvezza il Verona viene surclassata da un’Udinese in grande salute, la Spal rimonta due gol a un Torino calato alla distanza. Il Genoa in recupero sfonda il muro del Benevento agganciando il Cagliari a 17 punti. Rocambolesca e spettacolare la sfida del San Paolo: Ramirez ammutolisce lo stadio con una ‘fucilata’ da 30 metri su punizione. Il Napoli recupera presto col solido Allan, ma Hysaj abbatte Ramirez e Quagliarella trasforma il rigore senza esultare. Ma i giocolieri d’attacco hanno mordente e qualita’ e in 6′ i partenopei ribaltano il risultato: due assist di Mertens favoriscono le trasformazioni di Insigne e Hamsik (che supera Maradona con 116 gol) tra le proteste degli ospiti, ma per il Var e’ tutto regolare. Ma non e’ piu’ tempo di sprecare energie per cui il Napoli controlla la gara con la Samp che prova invano a recuperare. A Torino, la Juve vince con Benatia 1-0 e per la Roma e’ l’ottava sconfitta in otto anni in casa bianconera. Allegri esclude Dybala, blinda le fasce con Mandzukic e Cuadrado e blocca la Roma in difficolta’ a creare gioco. Le ripartenze juventine sono micidiali ma la partita si sblocca su angolo. Solo nel secondo tempo la Roma reagisce, prima una traversa di Florenzi e poi dopo quella di Pjanic dall’altra parte Schick subentrato nel finale si divora la palla del pari. Risultato giusto ma Di Francesco si morde le mani. Ha perso parecchia fluidita’ l’Inter di Spalletti: dopo il bel pari di Torino si e’ spenta la luce: prima la faticosa qualificazione in Coppa col Pordenone, poi lo schianto in casa con l’Udinese. E con il Sassuolo tanto impegno e un po’ di sfortuna. I padroni di casa vanno in vantaggio con un’imperiosa traversata sulla fascia di Politano con cross non intercettato da Handanovic e trasformazione di testa di Falcinelli, che poi rovina sul palo. Un rigore potrebbe rimettere in gara l’Inter ma Icardi si fa ipnotizzare da Consigli, un altro non viene invece concesso al Sassuolo per un fallo di Cancelo su Berardi. Poi tanta foga e altre occasioni sprecate da entrambe le squadre. Non c’e’ fine alla crisi del Milan. Lo 0-2 in casa con l’Atalanta e’ spiegato bene da Gattuso: “Non siamo una squadra, sembriamo una banda”. Ora per il tecnico subentrato a Montella spunta addirittura la parola ‘dimissioni’, ma Ringhio e’ pronto a mollare “solo se sono un peso”. Per quasi un’ora la Lazio fa la bella addormentata, poi si sveglia e travolge il Crotone con un poker di gol, maturato nell’ultimo quarto d’ora, che confermano la qualita’ dei suoi giocatori e la sua ambizione di lottare per un posto Champions. Immobile si porta a un gol da Icardi, Lukaku imperversa sulla fascia, torna ad un ottimo rendimento Felipe Anderson che mette la firma sul 4-0. Stesso risultato per l’Udinese che Oddo ha trasformato in una macchina da gol: dopo il trionfo di San Siro i friulani travolgono l’impacciato Verona con grande merito del ceco Barak che sigla una splendida doppietta, portandosi a sei reti complessive. In zona retrocessione guadagna un punto la Spal, ma quanta fatica. Il Torino segna una doppietta in 10′ con Iago Falque, ma poi commette l’errore di non chiudere i giochi. Viviani rimette la squadra in carreggiata con una magistrale punizione, poi nella ripresa Antenucci trasforma un sacrosanto rigore. Sfuma ancora una volta nel recupero il pareggio del Benevento. Il Genoa, arruffone e un po’ sfortunato, colpisce due legni con Pandev e Rigone, sbaglia molto, ma anche gli ospiti hanno qualche occasione. Poi al 46′ Belec atterra Lapadula che trasforma il rigore che consente un importante salto in classifica. 

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