Serie A. Napoli resta in testa a punteggio pieno. Lazio falcidiata dagli infortuni non regge l’urto

Il Napoli fa a pezzi una Lazio dai due volti e dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio allo stadio Olimpico, ribalta pesantemente nella ripresa il risultato, chiudendo con un pesantissimo ed emblematico 1-4 che lancia i partenopei, sempre più saldi al comando della classifica in compagnia della Juventus, uniche due squadre rimaste a punteggio pieno.
Sembra di assistere a due diverse partite allo stadio Olimpico. Ad un primo tempo di marca laziale, chiuso sul risultato di 1-0 per effetto di una buona prova offerta dai biancocelesti che avevano messo in difficoltà in più di una circostanza il Napoli ed erano riusciti a sbloccare il risultato con De Vrij, abile a concretizzare una azione travolgente del solito Immobile, fa da contraltare un secondo tempo condizionato sicuramente dagli innumerevoli infortuni che hanno falcidiato la squadra capitolina (i biancocelesti giocheranno gli ultimi minuti in 10) ed in particolar modo la difesa, rimasta praticamente sguarnita. Detto questo, il Napoli del secondo tempo mette veramente paura per la forza e la facilità con cui riesce a far male all’avversario. In alcuni frangenti sembra di rivedere in campo il miglior Barcellona di Guardiola ammirato qualche anno fa. I partenopei approfittano di una gravissima disattenzione della difesa laziale che in occasione di un calcio d’angolo al minuto 54, non coprono adeguatamente il secondo palo, Koulibaly ne approfitta e mette in rete la palla dell’1-1. Più di qualcuno ha la sensazione, in occasione di questo gol, che la partita sia finita lì per la Lazio ed in effetti in appena 5 minuti il Napoli rifila altri due gol ai biancocelesti con Callejon al 56º che dopo il gol va ad inchinarsi sotto il settore occupato dai numerosi sostenitori napoletani presenti e con il sempre più top-player Martens, che segna uno dei gol più belli che affollano la nostra memoria, imitando il più grande di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, con un pallonetto che sa di poesia calcistica. Avevamo detto degli infortuni che durante il match avevano afflitto la Lazio e che probabilmente hanno “guidato” il risultato finale. Quattro infortuni in una sola gara sono davvero troppi per chiunque e dopo aver dimostrato di poter reggere la pressione di una delle squadre più forti d’Europa e di saper chiudere perfino in vantaggio la prima frazione di gioco, rinunciare completamente alla difesa, (già orfana di Wallace) a causa degli infortuni di Bastos, De Vrij e Basta oltre a quello di Milinkovic-Savic, non può che aprire ulteriormente le porte ad un nuovo gol dei partenopei, arrivato sugli sviluppi di un calcio di rigore concesso per un atterramento in area del neo entrato Milik ad opera di Parolo. È il minuto 92 e Jorginho dal dischetto non perdona servendo il poker ad una Lazio che finché ha potuto ha lottato con tutte le sue forze.
Per effetto di questi infortuni che appaiono troppo anche per la Lazio, che per DNA è da sempre un club abituato a districarsi nelle difficoltà e a reagire con forza e orgoglio e coraggio, Simone Inzaghi avrà i suoi bei grattacapi semplicemente a mettere numericamente in campo una squadra attesa da tre sfide importantissime che lo attendono nei prossimi giorni, ma la Lazio per sua natura lotta e non molla. Questo la sua gente lo sa bene e gli darà come al solito il sostegno, dimostrato anche ieri al termine dei 4 gol presi in casa dal Napoli, perché con i dovuti paragoni di un’impresa storica ed emozionate per la storia del nostro Paese, un’impresa “provata” fino all’estremo sacrificio dai soldati italiani nella proibitiva battaglia di El Alamein, e sottolineamo, con tutti i debiti paragoni, anche ieri MANCÒ LA FORTUNA – NON IL VALORE.
GB
Foto: it.eurosport.com

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