di Aniello Fasano
Sarà retorica o davvero qualcosa di terribile bolle in pentola? Sta di fatto che i proclami minacciosi di Putin, seguiti da una scia di controbattute da parte di alcuni leader occidentali, mitigati dall’auspicio del Papa ad “issare” la bandiera bianca della pace e del dialogo, stanno aumentando inesorabilmente l’asticella della tensione, in un momento particorlarmente delicato con alle porte le elezioni presidenziali russe (17 marzo) e quelle americane di fine anno. Elezioni che potrebbero cambiare radicalmente gli equilibri internazionali per via delle controtendenti idee trumpiane, apparentemente votate al disimpegno americano dalle questioni europee e forse anche della Nato. Si spera siano solo degli inopportuni slogan elettorali dell’ex inquilino della Casa Bianca, anche se la storia della “ritirata” dall’Afghanistan potrebbe essere un eloquente esempio della probabile dissennata pratica diplomatica del tycoon americano. Nel frattempo, continuano incessantemente gli incontri tra i leader mondiali e le relazioni “segrete” dell’intelligence per cercare di capire e prevedere come eventualmente affrontare l’inaspettato.
Biden incontra il premier polacco Duda
“Il Congresso deve approvare ora il disegno di legge bipartisan sulla sicurezza nazionale, che include finanziamenti urgenti per l’Ucraina. Dobbiamo agire prima che sia letteralmente troppo tardi. Perché, come ricorda la Polonia, la Russia non si fermerà all’Ucraina. Putin continuerà ad andare avanti, mettendo a rischio l’Europa, gli Stati Uniti e l’intero mondo libero”. Lo afferma il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel suo incontro alla Casa Bianca con il Presidente e il premier della Polonia, Andrzej Duda e Donald Tusk, in occasione del 25* anniversario dell’ingresso di Varsavia nella Nato.
Biden sottolinea che la Polonia “sta spendendo quasi il 4 per cento del suo prodotto interno lordo per la difesa, in gran parte acquistando sistemi di difesa e aerei americani“. Il Presidente americano ringrazia Varsavia per “l’assistenza umanitaria con l’accoglienza di circa un milione di rifugiati ucraini. E’ incredibile quello che stai facendo – quello che stanno facendo i polacchi”. Biden annuncia che, anche senza l’auspicato ok del Congresso, gli Stati Uniti assicurano per ora comunque “un pacchetto di emergenza per l’Ucraina utilizzando i risparmi sui contratti del Pentagono precedentemente approvati. Il pacchetto include munizioni e proiettili per aiutare Kiev a mantenere le posizioni contro i brutali attacchi della Russia per le prossime due settimane”.
Putin alla televisione di Stato russa
La Russia dispone di armi nucleari ancora “più avanzate” degli Stati Uniti e, se necessario, “dal punto di vista tecnico-militare siamo pronti” ad usarle.
L’avvertimento, lanciato da Vladimir Putin in un’intervista alla televisione di Stato, è accompagnato dal richiamo alla dottrina militare di Mosca, che consente di fare ricorso a tali armamenti solo come risposta a minacce all’ “esistenza” dello Stato o alla sua “sovranità e indipendenza”.
Ha poi aggiunto di non aver mai pensato di usare armi nucleari tattiche in Ucraina nel 2022, smentendo notizie fatte circolare negli Stati Uniti.
Putin ha poi anche annunciato di voler schierare le sue truppe e nuovi sistemi d’arma lungo il confine con la Finlandia. In riferimento all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato Putin ha detto: “Un passo assolutamente privo di significato per i due Paesi dal punto di vista della tutela dei propri interessi nazionali”, ha affermato il capo del Cremlino, perché “non avevamo truppe lì e ora ci saranno, non c’erano sistemi di distruzione e ora appariranno”.
Le reazioni al discorso di Putin
Il premier finlandese Petteri Orpo ha risposto sottolineando che il suo Paese lavorerà al “potenziamento della difesa e al rafforzamento dei confini”, che ha definito “pilastri fondamentali”. “Nessuno qui ha paura di voi”, gli ha fatto eco il presidente lituano Gitanas Nauseda, commentando l’aggressione subita nel suo Paese da Leonid Volkov, ex braccio destro dell’oppositore russo Alexei Navalny, morto in detenzione. Al termine di un bilaterale martedì sera a Parigi con Emmanuel Macron, Nauseda aveva detto che occorre “considerare seriamente l’idea di inviare truppe in Ucraina“.
Un’ipotesi ventilata recentemente dal presidente francese e sulla quale è tornato anche Putin nella sua intervista. La presenza di contingenti militari della Nato in Ucraina “non cambierà la situazione sul campo di battaglia, come non la cambia la fornitura di armi” a Kiev, ha detto il presidente russo. Il quale ha poi aggiunto di prestare fede alle assicurazioni di Washington che non invierà soldati a combattere, perché il presidente Joe Biden “è un uomo, un rappresentante della scuola politica tradizionale”. Comunque, ha avvertito, “gli Stati che dicono di non avere linee rosse verso la Russia devono capire che la Russia non avrà linee rosse verso di loro”.
Le parole di Putin su Papa Francesco
Mosca ha usato toni decisamente più pacifici rivolgendosi a Papa Francesco, al quale Putin ha inviato un messaggio di auguri per l’undicesimo anniversario dell’elezione al soglio pontificio. Nel renderlo noto, l’ambasciata presso la Santa Sede ha definito “un vero e onesto difensore della pace” il Pontefice, che in un’intervista alla televisione svizzera aveva invitato Kiev ad avere “il coraggio della bandiera bianca” per avviare negoziati. Il Papa, ha aggiunto in sede diplomatica, è “uno dei pochi leader con una visione strategica onesta dei problemi mondiali”.
Il Coreper dà luce verde a 5 miliardi di euro a favore dell’Ucraina
Il Comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue – Coreper – ha intanto dato il via libera all’Ukraine Assistance Facility (Uaf) per fornire aiuti militari urgenti a Kiev. La misura vale 5 miliardi di euro per il 2024 e prevede la possibilità di acquistare armi – e ottenere i rimborsi dal fondo – sul mercato internazionale qualora l’industria europea non sia in grado di evadere rapidamente gli ordini.
Le difficoltà di Kiev sul campo di battaglia
Nel frattempo il Capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, ha affermato che la situazione sul campo di battaglia è “difficile” e che le forze russe potrebbero essere pronte a colpire in profondità le linee ucraine nella regione orientale di Donetsk.
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