“Questa guerra durera’ a lungo” e “dobbiamo prepararci”: lo ha detto oggi il presidente francese Emmanuel Macron nel corso di una visita alla Fiera dell’agricoltura. Macron ha assicurato l’invio di armi a Zelesky mentre Biden ha inviato 350 milioni di dollari. Nel frattempo i parà russi cercano di lasciare Kiev senza luce, ma sono stati respinti dai militari ucraini lungo un’arteria principale della capitale. Il Consiglio di Sicurezza Ucraino ha confermato i successi della resistenza: “stiamo fermando l’orda, la situazione e’ sotto controllo”.
Gira la notizia che Zelensky avrebbe chiesto al premier israeliano Bennett di ospitare un tavolo negoziale a Gerusalemme. Le Nazioni Unite hanno nominato il sudanese Amin Awad coordinatore della crisi. Il Consiglio Ue e gli Usa sanzionano Mosca, Putin e Lavrov nella lista. Il Cremlino risponde alle sanzioni parlando di “Segno di impotenza” e minaccia la Nato: “seria risposta se aderiranno Finlandia o Svezia“. Il segretario dell’Alleanza Stoltemberg: “difenderemo a caro prezzo ogni centimetro di territorio“.
Le reazioni in Italia
Siamo davanti a una “minaccia terribile” e dobbiamo “rimanere uniti”, perche’ il conflitto riporta l’Europa “ai suoi giorni piu’ bui” e “non puo’ essere tollerato“. Fa appello all’unita’ dei partiti il presidente del Consiglio Mario Draghi ed esprime “con assoluta fermezza” anche in Parlamento la condanna per l’attacco “inaccettabile” di Vladimir Putin all’Ucraina. Una guerra che riporta al dramma della seconda guerra mondiale, fa il paragone il premier riecheggiando le parole attribuite a Winston Churchill, che colpisce “i piu’ fondamentali valori europei” e che rischia di essere “solo l’inizio” di un “profondo” sconvolgimento degli equilibri.
Qualche colpo di tosse e numerosi applausi interrompono la sua informativa: quando esprime la solidarieta’ agli ucraini, costretti nei bunker e nelle metropolitane, quando ringrazia la Farnesina e la Difesa per l’impegno di queste ore. Ma anche quando bacchetta “l’imprudenza” che non ha portato, in passato, a diversificare a sufficienza le fonti di energia, e che oggi ci fa dipendere “per oltre il 45%” dal gas russo.
Con voce commossa Draghi racconta anche della situazione del presidente ucraino Zelensky, “nascosto” con la famiglia perche’ nel mirino delle forze russe. Il premier rivela un contatto mancato, la mattina presto, ricevendo via Twitter in risposta dallo stesso Zelensky un ironico “la prossima volta cerchero’ di spostare l’agenda bellica…“.
Parole che secondo alcune interpretazioni nasconderebbero la delusione per una presunta posizione troppo morbida di Italia e Germania sul nodo sanzioni. Ma Roma, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, mentre monta la polemica sull’esclusione della Russia da Swift, non ha chiesto “eccezioni” e si muove, dice anche il premier nel suo discorso, “perfettamente in linea” non solo con Berlino, ma anche con la Francia, l’Ue e i partner del G7.
E questo nuovo pacchetto di sanzioni potra’ essere ancora inasprito, se servira’. Certo, il contraccolpo per l’economia italiana ci sara’ ma “non ci faremo trovare impreparati”, assicura il premier, illustrando il piano di emergenza per l’energia.
“Il Governo e’ al lavoro per approntare tutte le misure necessarie”, dice Draghi citando tra l’altro possibili “sospensioni” nell’industria e nel termoelettrico, ma anche il progetto di aumentare “il gas naturale liquefatto” importato dagli Usa (“Biden ci ha dato la disponibilita’, lo ringrazio”), e di portare a pieno regime i gasdotti Tap, TransMed e GreenStream.
“Una riflessione” andra’ fatta anche sui rigassificatori e sulla possibilita’ di riaprire “centrali a carbone” se servisse a “colmare eventuali mancanze nell’immediato“. In piu’ se sara’ necessario, “e lo sara’”, sottolinea a braccio il premier, il governo interverra’ ancora anche contro il caro-bollette.
Il Consiglio dei ministri per ora approva il decreto legge che stanzia oltre 170 milioni per potenziare la presenza militare italiana nelle missioni Nato sul fronte Est dell’Europa, al confine con l’Ucraina – circa 3.400 soldati.