Secondo un rapporto dell’ International Monetary Fund (FMI) il Qatar è tra i pochi paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo che ha previsto la legislazione sul cybercrime e sulla sicurezza della rete entro la fine del 2016.
Il fondo Monetario Internazionale nelle sue prospettive economiche regionali ha reso noto che la capacità ad affrontare il rischio informatico rimane debole in molti paesi della regione del Medio Oriente e del Nord Africa.
Secondo l’FMI, se non ci sarà un rafforzamento dei quadri della sicurezza, i cyberattacchi porteranno interruzioni operative, perdite finanziarie, danno reputazionale e rischio sistemico.
Sebbene i rischi informatici non riguardano solo la “fintech” (tecnologia finanziaria), una maggiore connettività espande il numero di punti di accesso per i cyber hacker. Inoltre, sebbene ci siano stati solo pochi incidenti di cyberattacchi di successo sulle istituzioni finanziarie della regione, il numero di attacchi alle banche è aumentato (Symantec 2017) e la natura del cybercrime sta rapidamente evolvendo e diventando più sofisticato e pericoloso.
L’ecosistema, anche se è nella fase di sviluppo nei paesi del Medio Oriente, dell’Africa settentrionale, dell’Afghanistan e del Pakistan (MENAP) e del Caucaso e dell’Asia centrale (CCA), ha mostrato un forte interesse verso l’adozione della FINTECH sia da banche sia da altre società.
Secondo quanto riportato da FMI, la regione di MENAP, riguardo allo sviluppo della “fintech”, ha fatto progressi comparativamente più grandi della regione CCA, anche se gli investimenti rimangono concentrati in pochi paesi.
Nella regione di MENAP, i governi stanno svolgendo un ruolo di primo piano nella promozione dell’innovazione della “fintech”, infatti, un recente sondaggio, che copre 12 paesi MENAP (WAMDA 2016), mostra un aumento, pari a sette volte, negli start-up “fintech” dal 2009.
Questo incremento è frutto anche all’aumento del numero delle banche che stanno sfruttando le tecnologie digitali per migrare verso modelli commerciali più orientati verso il cliente.
I pagamenti e i segmenti di prestito rappresentano nelle aree MENAP e CCA, la maggior parte degli investimenti nella “fintech”; nella regione MENAP, i pagamenti e il prestito rappresentano rispettivamente il 50% e il 30% delle startup.
Tuttavia, il pagamento effettuato in contanti domina ancora e la “fintech” rimane ancora un canale relativamente piccolo per consentire l’accesso al finanziamento da parte delle PMI. Secondo il rapporto del FMI il potenziale della “fintech” è stato sbloccato nella regione. “I responsabili delle politiche nelle regioni di MENAP e CCA riconoscono i potenziali della “fintech” ma prima di tutto è necessario creare un ambiente favorevole.
Le priorità includono riforme per colmare le lacune presenti nel quadro normativo, protezione dei consumatori e dei sistemi di sicurezza della rete, migliorare l’ambiente imprenditoriale e affrontare le lacune nell’infrastruttura ICT con misure idonee a fronteggiare il divario di fiducia.
Secondo quanto dichiarato da FMI, per sostenere lo sviluppo delle “fintech” e garantire così la gestione dei rischi, occorre operare dei cambiamenti giuridici e regolamentari.