(di Vanessa Tomassini) Il Rinascimento rappresenta senza dubbio il periodo artistico e culturale più florido della storia italiana ed europea. A 500 anni dalla scomparsa dell’insuperabile #Raffaello, l’Ambasciata italiana e l’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con il Musée National d’Art Moderne et Contemporain hanno inaugurato venerdì 28 febbraio, presso la Città della Cultura di Tunisi, una mostra speciale dei più celebri capolavori del maestro in HD.
“Oggi presentiamo l’esposizione più innovativa mai realizzata, che unisce il Rinascimento, Raffaello e l’innovazione tecnologica”. Ha affermato l’ambasciatore italiano a Tunisi, Lorenzo Fanara, durante il suo discorso d’apertura. “Raffaello, che è riuscito mettere insieme armoniosamente forme e colori, rappresenta un modello per la diplomazia moderna che ha il compito di mettere insieme le diversità e i contrasti nel Mediterraneo facendo prevalere l’armonia”. Ha aggiunto rivolgendosi alla folla di visitatori.
L’iniziativa è parte del progetto “Opera Omnia”, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano e dall’emittente statale RAI per promuovere la storia e la cultura dell’Italia nel mondo, riunendo in un unico luogo le riproduzioni ad alta definizione dei capolavori dei geni come Leonardo, Raffaello e Caravaggio. La galleria “Macam” del Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea della Città della Cultura di Tunisi, ospiterà fino al 28 marzo 14 capolavori di Raffello, in una riproduzione digitale ad altissima risoluzione a dimensioni reali. Si tratta della prima parte di una mostra itinerante che farà il giro del globo. Ha fatto sapere l’Ambasciata italiana a Tunisi.
Va detto che, come accade per altri grandi artisti, le opere di Raffaello sono custodite solitamente in eterogenei musei, chiese e collezioni private in tutto il mondo, rendendo quasi, se non del tutto, impossibile organizzare spettacoli monografici. Giorgio Vasari nella biografia di Raffaello racconta di “una sua donna la quale Raffaello amò fino alla morte” e che “di lei fece un ritratto bellissimo, che pareva viva via”; il quale è oggi in Firenze appresso il gentilissimo Matteo Botti mercante fiorentino. Tenuta da lui come reliquia per l’amore che egli porta all’arte e particolarmente a Raffaello”. Possibile che Vasari si riferisca a ‘La Fornarina’, uno dei 14 capolavori in mostra a Tunisi. La giovane donna è vestita con grande eleganza, una veste in seta bianca, rifinita in oro, un velo bianco, forse in lino e una spilla nei capelli.
L’opera in HD sembra guardarci con una complicità sorprendente. Il progetto, curato dal professor Antonio Paolucci, uno dei massimi esperti d’arte in Italia e nel mondo ha garantito il rigore scientifico alla base dell’esposizione, che rispetta tutti i dettagli, dai colori alla ricezione delle luci delle opere originali. Un lavoro che è stato possibile realizzare anche grazie alle foto professionali messe a disposizione per la prima volta dagli archivi della RAI. È così che possiamo immergerci in una esperienza irripetibile che, conservando l’abilità di Raffaello nel definire sguardi e le espressioni, esalta la maestosità delle opere rinascimentali italiane in una piattaforma multimediale che sfrutta le più ricercate tecnologie.
È l’armonia il fil rouge che collega Raffaello alle politiche dei nostri giorni, un’armonia emblematica rappresentata dalla convivenza di usi, costumi, popoli e diversità che si incrocia per le vie di Tunisi, dai souq della Medina alla turistica Marsa. È la stessa armonia che i decisori e i diplomatici dovrebbero perseguire nel Mediterraneo, troppo spesso teatro di dispute e conflitti.