Rajoy, dinanzi al parlamento di Madrid, ha risposto all’intervento di Jose’ Luis Abalos, che ha presentato la mozione di sfiducia al governo, a seguito delle condanne del caso Gurtel, e all’intervento del candidato premier del Partito socialista operaio (Psoe), Pedro Sanchez. La mozione è un “atto di irresponsabilità” che “paralizza il Paese”, ha affermato il primo ministro, in un duro discorso in cui ha accusato Sanchez di non avere un interesse reale per gli spagnoli ma di “voler fare uno sgambetto al governo”. Numerosi applausi hanno interrotto il discorso di Rajoy, che ha dovuto dimostrare la legittimità del governo da lui guidato nonostante l’esito pesante del maxi processo che ha condannato per corruzione ventinove persone, e in cui il Partito popolare di Rajoy non è stato direttamente chiamato in causa ma è emerso abbia tratto benefici dai “soldi corrotti”. Pedro Sanchez ha invitato Rajoy a dimettersi al termine del dibattito, impegnandosi davanti ai deputati a portare avanti un governo”pulito”. Si complica la situazione del premier spagnolo Mariano Rajoy, piu’ vicino alla sfiducia da quando i 5 deputati del Pnv basco hanno fatto sapere che domani voteranno la mozione socialista. Il premier non e’ tornato in aula per la seduta del pomeriggio, cui assiste invece il candidato premier alternativo Pedro Sanchez. La deputata di Coalizione Canaria, alleata del governo Rajoy, che in un primo tempo aveva annunciato voto contrario alla sfiducia ha cambiato posizione e si asterrà. Alcuni analisti non escludono che Rajoy possa dimettersi prima del voto per impedire che Sanchez diventi premier se vincera’ la sfiducia.