Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) la scorsa settimana ha stimato, a causa del Covid-19, una contrazione mondiale del Pil mediamente di circa 9,7 punti percentuali, per l’Italia il 9,1 per cento. Ieri l’Ufficio parlamentare di Bilancio, scrive la Repubblica, ha iniziato a far trapelare l’entità delle entrate (gettito fiscale) che potrebbero mancare alle casse dello Stato, circa 26 miliardi di euro.
Alla luce di tale indicatore economico il rapporto deficit-Pil dovrebbe arrivare quest’anno all’8 per cento (15 per cento nel solo primo semestre 2020), con un debito pubblico che potrebbe raggiungere il valore (quasi da default tecnico) del 160 per cento rispetto al Pil.
Le tasse mancanti che incamera lo Stato, come noto, servono principalmente sostenere il welfare, la scuola, i trasporti, la sanità, i servizi essenziali. Parliamo degli stipendi dei dipendenti pubblici, polizia e forze armate comprese. I 26 miliardi di minor gettito sono per la maggior parte dovuti ad incassi non contabilizzati per le imposte indirette, l’Iva e le accise sui carburanti per via del decremento dei consumi. A risentirne maggiormente sarà il Pil nazionale che dovrebbe perdere 9 punti percentuali rispetto allo scorso anno quando il gettito fiscale aveva prodotto 219 miliardi di euro.
Mancherà in quota percentuale anche il gettito dell’Ires, cioè la tassa pagata dalle imprese sugli utili societari. Il totale del gettito lo scorso anno era di 33,5 miliardi, quest’anno secondo le stime si potrebbero perdere oltre 3 miliardi.
Gli unici a garantire un gettito fiscale costante sono i lavoratori dipendenti e i pensionati che pagano l’Irpef. Quest’anno l’Irpef dei lavoratori dipendenti, per la gran parte della platea, sarà sostituita dall’Irpef che si paga sull’assegno di cassa integrazione. Mentre la parte del gettito Irpef, circa il 20 per cento, imputabile ai lavoratori autonomi, senza la compensazione della cassa integrazione, avrà un calo sostanzioso pari a circa il 9 per cento del Pil valutato in 3,4 miliardi, riferisce l’Ufficio Parlamentare di Bilancio.
I settori che registrano maggiore sofferenza saranno il turismo, la ristorazione, il commercio al dettaglio, i trasporti e la logistica. Aumenterà anche il tasso di disoccupazione che risentirà della difficoltà di cercare lavoro per via del blocco della mobilità.