Il cortometraggio Rapsodia in Blue, scritto e diretto da Maria Carolina Salomé, ha vinto il premio quale miglior film straniero alla decima edizione del Lady Filmmakers Festival, prestigiosa manifestazione americana che ha visto tra i suoi promotori Sharon Stone.
“Una serie di finestre accese, enigmatiche nella luce della sera. Un appartamento dove si intravedono gli scatoloni di un trasloco, qualche quadro astratto alle pareti, una boccetta di smalto rosso fuoco in bagno, una tavola apparecchiata per due. Dopo un anno di separazione, Luca e Laura si incontrano di nuovo, carichi di tutto l’imbarazzo di chi si è amato e poi perso di vista e certi che nulla li sorprenderà nell’altro: si conoscono fin troppo bene. Ma non fanno i conti con la vita, che invece non è mai scontata. Né con una sceneggiatura sapiente e sospesa, che lascia intravedere – tra una parola e uno sguardo – che qualcosa cambierà. E li cambierà.”
Come si intuisce, Rapsodia in Blue è una vera e propria prova d’attore, anzi di attori. In una scenografia volutamente minimal, lo svolgersi teso e appassionante della trama è tutto affidato ai due protagonisti, Giulia Carpaneto Daste e Luigi Tuccillo. Se la bravissima Giulia, genovese, diplomatasi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, si è già distinta in teatro, al cinema e nelle fictiontelevisive e conferma alla grande il suo talento, Luigi è una felice sorpresa. Napoletano, avvocato in origine, da qualche anno si dedica con impegno e passione al mestiere di attore. Noto al grande pubblico soprattutto per essere il “Claudio Settebellezze” dell’ultima serie di spot Crodino (“Personaggi da bar”), a fianco di Owen Wilson, nel corto di Maria Carolina Salomè esprime le sue notevoli qualità: è intenso, allusivo, ironico e straordinariamente naturale davanti alla macchina da presa.
Il cortometraggioprodotto dalla Treeton, con musiche originali di Anton Giulio Priolo suonate al piano da Stefania Tallini e montaggio di Marco Spoletini (Dogman).