Fra sette giorni il Pd e Iv si riuniranno in due rispettive assemblee per cercare di capire se ci sono ancora i margini per andare avanti con questo governo. Nel frattempo il premier Giuseppe Conte starebbe cercando una maggioranza al di fuori di Italia Viva, con qualche senatore “responsabile”, Goffredo Bettini del Pd li chiama, invece, senatori “democratici”.
Naturalmente il premier non chiude definitivamente la porta a Renzi, così una nota di Palazzo Chigi: “Si chiarisce che il presidente non è alla ricerca di altre maggioranze diverse da quella che attualmente sostengono il governo. Conte è impegnato con i tavoli di lavoro per l’agenda di governo 2023 a cui partecipano tutte le forze di maggioranza, Iv inclusa. L’unico pensiero del presidente è rilanciare l’azione di governo per far partire le tante riforme che 11 Paese aspetta“.
Così come scrive Corsera a Palazzo Chigi hanno sondaggi, di cui non fanno mistero, secondo i quali Iv sarebbe al 2%, con un margine di errore proprio di due punti, quindi potrebbero essere prossimi anche allo zero.
Un punto di forza per Conte che potrebbe tentare anche un voto di fiducia al Senato quasi certo, secondo alcuni messaggi registrati, che parecchi renziani sarebbero pronti a tornare nel Pd pur di evitare una crisi di governo.
Di fronte alle certezze strategiche di Giuseppe Conte vi è un Matteo Renzi altrettanto certo che Italia Viva possa essere decisiva nella partita che si sta aprendo per il governo: “La pazienza è potenza. Chiosa Renzi, citando Confucio. Ci vuole pazienza per sopportare le fake news di questi giorni. Ma noi ne abbiamo tanta, il gelso diventerà seta e poi invita tutti a non cadere nelle provocazioni dei deputati dem, sempre più vicini ai grillini che al riformismo. Più ci attaccano più significa che abbiamo vinto“
Poi Renzi abbandona la mitezza data dai messaggi di Confucio e manda un messaggio diretto al premier Giuseppe Conte: “Se davvero Conte non riuscisse a portare a casa i responsabili, ed è difficile immaginare che il tentativo riesca, per il premier ci sarebbero solo due strade. O un accordo con quel Renzi che fino ad oggi è stato attaccato dalle veline di Chigi e direttamente dal premier o le dimissioni“.