Matteo Renzi continua nel lento logoramento politico per cercare di mandare a casa Giuseppe Conte, considerato un ostacolo, non da poco, all’ascesa di Italia Viva sulla scena politica italiana. Matteo Renzi ospite da Bruno Vespa ha messo sul tavolo richieste “detonanti” per la maggioranza, tipo la cancellazione del reddito di cittadinanza o la rivisitazione di Quota 100. Due condizioni che non possono essere accettate dall’attuale compagine governativa e che porterebbero l’esecutivo ad una crisi insanabile. Matteo Renzi alcune indicazioni le aveva già date in rientro dal Pakistan: “Se il premier ha i numeri per andare avanti senza di noi va benissimo, in bocca al lupo“.
Proprio sui numeri regna ancora l’incertezza perchè non vi è conferma che nessuno dei parlamentari renziani passi nel gruppo dei “responsabili”. Nel frattempo nelle fila di Italia Viva arriva il senatore Tommaso Cemo, mentre da Leu, aderisce l’onorevole Michela Rostan.
Renzi ha anche dichiarato che semmai Conte riuscisse a blindare la maggioranza con il gruppo dei “responsabili”, Italia Viva sarebbe pronta ad andare all’opposizione.
Dal bar dello studio di Porta a Porta Matteo Renzi mentre beveva una spremuta d’arancia:”Non voglio morire grillino, sono stati giorni molto brutti, inspiegabili per chi ci ascolta da casa. Io sulla giustizia non ho cambiato idea: il Pd sì. Non voglio diventare la sesta stella“. Vespa gli chiede se è una tigre di carta. “No, io sono buono. Hanno provato a buttarci fuori dalla maggioranza, ma non ci sono riusciti“. Parla a lungo di Giuseppe Conte e del suo destino politico. E lo lega alla proposta di elezione diretta del premier sul modello del sistema elettorale dei comuni. E alla fine al presidente del Consiglio lancia un ultimatum. “Non ho nessun problema personale con Conte. Se vuole fare il governo istituzionale sul modello del Nazareno inizi a cancellare il reddito di cittadinanza che è stato un fallimento. E metta quei soldi nel taglio delle tasse alle aziende“.
La Replica di Nicola Zingaretti. “Credo che qualcuno agli italiani, e alle italiane, se continua così gli farà venire il mal di testa con questo chiacchiericcio insopportabile del quale non si capisce il fine”. “Noi continuiamo a lavorare per riaccendere i motori dell’economia italiana, stando lontani dal chiacchiericcio e dai sotterfugi di Palazzo dei quali non se ne può francamente più“.
L’intervista a Porta a Porta di Bruno vespa
Vogliono buttarla fuori dalla maggioranza?
“Ci hanno provato. Non ce l’hanno fatta, ma ci hanno provato raccogliendo i senatori responsabili. Ma se lo vogliono fare, perchè il presidente del Consiglio o qualche suo collaboratore non ci vuole, è loro diritto provarci. La prossima volta farebbero meglio a riuscirci“.
Conferma l’idea di sfiduciare Alfonso Bonafede?
“Penso proprio che se non si troverà un accordo entro Pasqua sulla giustizia chiederemo la sfiducia individuale per il ministro della Giustizia“, dice Renzi. Anche se si dice convinto che anche dopo l’eventuale cacciata del ministro della Giustizia il governo non cadra. E se cadrà, spiega, non si andrà a votare prima del 2021.
Elezione diretta del Presidente del Consiglio
“Tutti noi dovremmo darci una regolata. E per primo io. Non credo che una persona da sola possa decidere tutto. Ma non credo neppure che in questa fase politica si vada avanti con questi equilibri. E’ maturo il tempo di dire che così non si va avanti”. E avanza la soluzione: “Io faccio un appello a tutte le forze politiche a Zingaretti, Di Maio, Crimi, Conte, Salvini, Meloni e Berlusconi. A tutti.
Siccome così non si va avanti portiamo l’unico modello istituzionale che funziona, quello dei sindaci, a livello nazionale. Per me la soluzione è elezione diretta del presidente del Consiglio“. E annuncia una raccolta di firme per lanciare la proposta.
L’idea di eleggere direttamente il premier, secondo Renzi, apre due scenari possibili. “Il primo è il modello che noi avevamo fatto con il Nazareno che prevedeva un patto tra il premier e il capo dell’opposizione per le riforme. Era un patto istituzionale con un governo di un certo colore, ma Berlusconi non votava le mie leggi”. “L’altra ipotesi – aggiunge l’ex premier – è come il governo Maccanico, che peraltro non vide la luce, dove è il governo stesso ad essere istituzionale. La sintesi è che siamo in una fase in cui tutti litigano. E a me che sono semplicemente coerente ad esempio sulla giustizia, mi dicono che sono pazzo…”. Vespa chiede dei riflessi sul governo Conte. Iil problema del governo non l’abbiamo mai posto noi. Io non ho i detto che toglievo la fiducia a Conte. Io non credo che la mia preoccupazione la mattina sia di togliere Conte. Certo è che questo governo deve verificare se va avanti o no. Se invece loro ci vogliono togliere, noi togliamo il disturbo”.