L’opposizione siriana, formata da una Coalizione Nazionale sostenuta dalla Turchia, “non parteciperà a qualsiasi negoziato con il regime al di fuori del quadro di Ginevra (…) e senza il patrocinio delle Nazioni Unite”. Ne ha dato notizia il suo portavoce Ahmed Ramadan.
La notizia, inaspettata, è stata data per comunicare che la Coalizione non parteciperà al “Congresso per il dialogo nazionale” convocato da Mosca e programmato per il prossimo 18 novembre a Sochi. Il congresso si pone come obiettivo quello di portare allo stesso tavolo il regime del presidente Bashar al Assad e i rappresentati dell’opposizione, oltre ai curdi siriani, i quali però sono considerati da Ankara come “terroristi”.
Martedì scorso, si è conclusa ad Astana, capitale del Kazakistan, una due giorni negoziale che ha portato poi all’annuncio dell’arrivo a Sochi di 33 delegazioni: una lista che include le Forze democratiche Curde Siriane (SDF) sostenute da Washington e il Comitato dell’Opposizione Siriana per gli Alti Negoziati, l’organizzazione ombrello che comprende vari gruppi dell’opposizione.
Oggi però, Yehya al Aridi, portavoce di questo stesso Comitato che rappresenta l’opposizione ai negoziati di Ginevra, ha affermato che la convocazione di Mosca “è uno scherzo di cattivo gusto proposto dal regime, in collaborazione con la Russia”. Per al Aridi, “a Russia vuole imporre le fazioni dell’opposizione fabbricata dal regime”.