Rimborsi da utilizzo Carta di Credito e aumenti iva rimodulati, la strategia del Governo per una manovra indolore

Al ministero del Tesoro sono convinti che l’incentivo all’utilizzo delle carte di credito possa far entrare nelle casse dello Stato svariati miliardi di euro, da tre a cinque.  La novità sarebbe  lo sconto fiscale per chi utilizza le carte di credito, tra il due e il quattro per cento delle spese sostenute. I rimborsi avverrebbero mensilmente o al massimo ogni tre mesi.

L’idea di favorire l’utilizzo dei pagamenti digitali è balzata nelle menti dei tecnici del Mef dopo aver visionato una stima: 9 italiani su 10 non utilizzano regolarmente la carta di credito o il bancomat.

Con questa misura il Tesoro mira a far  aumentare le entrate da evasione. Così come scrive la Stampa, per promuovere quella che gli anglosassoni definiscono la cultura cashless, il governo ha dato mandato a Poste italiane di studiare una carta unica (d’identità e sanitaria) che funzioni anche come strumento di credito per chi – ad esempio la gran parte dei pensionati – non frequentano la banca e non hanno a disposizione strumenti diversi. Già oggi la carta del reddito (o della pensione) di cittadinanza funziona in modo simile: è una prepagata emessa da PostePay attraverso cui viene erogato il sussidio. E’ convenzionata con il circuito Mastercard, e consente di effettuare anche bonifici bancari. 

Per attuare questa rivoluzione Luigi Di Maio ha annunciato, in tempi brevi, l’accordo con l’Associazione bancaria perché vengano azzerati i costi delle commissioni sulle operazioni fra cinque e venticinque euro. 

Il vero nodo, al di là dei miliardi che potrebbero entrare nelle casse dello Stato con questa nuova misura, è la prossima manovra finanziaria dove è stato valutato che occorrono ancora all’appello 6-7 miliardi di euro. 

Al riguardo, si confida nella  flessibilità che Bruxelles vorrà concedere  all’Italia, il cui deficit per il 2020  oscilla fra il 2,1 e il 2,2 per cento,  più del 2,04 strappato dal precedente governo giallo-verde. 

Il sottosegretario Cinque Stelle al Tesoro Alessio Villarosa è uscito allo scoperto e ha parlato, quindi, di rimodulazione dell’iva di alcuni beni oggi non ritenuti essenziali. 

Le aliquote iva attuali sono al quattro, cinque, dieci e ventidue per cento. Si è parlato durante la trasmissione “Dritto e Rovescio” di Del Debbio di un aumento dell’iva per i beni ittici, dal 10 per cento al 13 per cento. Quindi consumare del buon pesce dei nostri mari non è “essenziale”…. 

 

 

Rimborsi da utilizzo Carta di Credito e aumenti iva rimodulati, la strategia del Governo per una manovra indolore

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