Così Franco Rizzo coordinatore provinciale Usb Taranto in una nota stampa: “Ci aspettavamo che come previsto andasse in onda, all’interno della trasmissione “Le Iene”, il servizio, frutto di oltre un mese di lavoro, sulla gestione dell’emergenza Covid -19 all’interno dello stabilimento Arcelor Mittal. I telespettatori su tutto il territorio nazionale avrebbero avuto così la possibilità di sapere, attraverso le parole dei lavoratori che non si sono tirati indietro, cosa davvero accade all’interno di quella fabbrica, fabbrica che non si è mai fermata in seguito all’emergenza legata al Coronavirus. Sia i lavoratori contagiati che altri hanno scelto di metterci la faccia e parlare, non facendosi intimorire dal clima di terrorismo creato nello stabilimento.
Quel servizio sarebbe stato ancora più significativo inoltre a poche ore dall’ennesimo licenziamento di un dipendente, che ha fatto commenti sulla sua bacheca Facebook relativi alla insufficienza in azienda di Dispositivi di Protezione Individuali che potessero realmente tutelare i lavoratori dal rischio di contagio da Coronavirus.
Ci spiace pensare che possano corrispondere al vero le ipotesi di pressioni provenienti dall’amministratore delegato di AM, sulla redazione de “Le Iene” e Mediaset affinché le interviste non venissero mandate in onda.
Sicuramente la possibilità che siano state accolte e assecondate “richieste” di questo tipo ci porta a mettere in discussione la serietà di questa informazione.
Quindi, mentre nell’azienda un lavoratore viene licenziato per aver espresso il suo parere, peraltro su una questione di particolare rilevanza, la redazione di una trasmissione da sempre nota per le inchieste e le denunce, si fa imbavagliare. Ricordiamo con grande affetto la iena Nadia Toffa, e il legame della giornalista scomparsa lo scorso agosto con la città di Taranto ed in particolare con i bambini, ricordiamo la sua vicinanza e tutto quello che ha fatto per portare sotto i riflettori nazionali la questione degli elevati livelli di inquinamento nella città dei due mari.
Rivolgiamo infine un appello a “Le Iene”: l’informazione è una cosa seria. Non ci deludete e mandate in onda il servizio. Fatelo in nome della verità”. Conclude la nota stampa.
Al riguardo si è espresso anche Luciano Manna di VeraLeaks: “Condividendo quanto comunicato alla stampa da Franco Rizzo dell’USB circa la puntata saltata nella trasmissione di ieri de Le Iene mi auspico che la puntata in merito alla gestione Covid19 nello stabilimento ex Ilva sia mandata in onda. VeraLeaks ha contribuito in prima persona alla realizzazione di questa puntata raccontando alle telecamere ciò che non è stato reso ancora pubblico, ritengo quindi che i contenuti della trasmissione debbano essere portati alla luce. Molti anni fa era Nadia Toffa che mi chiamava personalmente per acquisire informazioni sulla fabbrica, conservo ancora gelosamente il suo vecchio numero nella rubrica del mio cellulare, ed è con la stessa fiducia che ho raccontato, oggi, cosa accade lì dentro agli inviati che hanno lavorato con professionalità a questo servizio. Abbiamo fiducia in loro, abbiamo fiducia nella redazione delle Iene e questa fiducia non vogliamo perderla. Se ci sono state pressioni da parte dell’azienda per non trasmettere la puntata vuol dire che siamo davanti ad un fatto grave che lede la libertà di stampa e di informazione“.