(di John Blackeye) All’interno di Palazzo Montecitorio, il Presidente del Consiglio incaricato ha snocciolato i punti del programma di Governo che dovrebbe decidere le sorti dell’Italia per i prossimi anni. Fanno finta di non capire che il Governo appena nominato non rappresenta la volontà popolare bensì una piccola minoranza. Ignorando la voce di milioni di italiani hanno seguito le prescrizioni normative per insediare un Esecutivo che va contro il plebiscito del popolo italiano. La Repubblica italiana riesce oramai a generare Governi non rappresentativi che sono il frutto di decisioni politiche di una “elite” di decisori.
Per ignorare il fermento del popolo, quello vero, hanno transennato piazza Montecitorio per evitare che decine di migliaia di manifestanti potessero manifestare liberamente nella piazza antistante la Camera dei Deputati.
Non riescono però a tenere lontane le urla della gente che all’unisono sta gridando: “Elezioni! Elezioni!”.
Fuori dal palazzo del potere, dove si ritiene che la volontà popolare sia un dettaglio di poco conto superabile con arzigogoli normativi, decine di migliaia di persone, sotto un Sole settembrino, hanno lasciato i propri affari, le proprie cose, le proprie città, per urlare alla “nomenclatura politica” che la volontà popolare deve essere rispettata sempre – e non solo quando fa comodo all’area della sinistra parlamentare.
Le istituzioni hanno risposto blindando Palazzo Montecitorio e creando il deserto davanti alla sua entrata principale ma tutte le vie di accesso sono strapiene di gente comune che con le bandiere in mano sta cantando l’Inno Nazionale.
Giungono sul posto famiglie con i bambini, anziani, giovani e meno giovani. Chi ha una bandiera tra le mani, chi ha il tricolore sulla spalla. Negli occhi della gente c’è preoccupazione. Il Sistema non vuole che ci siano intoppi nella nomina di un Governo che non rappresenta il popolo italiano. Sicuramente i Telegiornali, dedicheranno a queste decine di migliaia di eroi italiani, pochi secondi di una notizia nella quale manderanno in onda immagini striminzite o raccolte in altri luoghi adiacenti, per dimostrare che a manifestare erano in pochi. Fa tutto parte di un copione già visto.
Quando c’è la sinistra al Governo, tutti i Telegiornali schierati mostrano rose e fiori a tanti poveretti che si nutrono solo di televisione.
La realtà oggi a Roma è questa
Decine di migliaia di manifestanti fanno sentire la loro voce. Qualcuno dalle finestre del Palazzo si affaccia per vedere più da vicino quale sia la portata del fenomeno. È bastato vedere alcune tendine muoversi dietro una finestra che è partito un coro da stadio: “Buffoni, Buffoni!”.
Dalle zone limitrofe altra gente si sta aggiungendo a quelli che da un’ora circa stanno urlando al Presidente che vogliono votare.
Le Istituzioni oggi fanno orecchio da mercante, con un colpo di mano sono tornati al potere. Non possono credere ai loro occhi. Ma in settanta anni di storia Repubblicana non si è mai visto qualcosa del genere: la gente comune è in piazza!
Oggi decine di migliaia, domani potrebbero essere milioni in tutt’Italia.
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