Rosatellum bis va in aula,alla Camera si temono i voti segreti Circa 200 emendamenti alla legge targata Pd-Fi-Lega-Ap. M5S-Mdp avvertono: fiducia sarebbe eversiva
I partiti che l’hanno sostenuta sono ora alle prese con il timore delle imboscate. Stiamo parlando del cosiddetto Rosatellum bis, la riforma elettorale per la quale le prime votazioni si terranno domani alla Camera dei Deputati.
“Via libera in Commissione alla legge elettorale, ora Parlamento sia responsabile”, afferma il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato (da cui ha preso il nome il testo). “Possiamo restituire ai cittadini il potere di scelta e uno stretto rapporto con gli eletti attraverso i collegi uninominali e le liste molto piccole di quelli plurinominali”, ha commentato Emanuele Fiano, (Pd), relatore del testo di riforma della legge elettorale.
La legge elettorale rappresenta uno di quei temi “particolari” su cui il regolamento di Montecitorio prevede la possibilità di chiedere il voto segreto. Il Partito Democratico sembra la componente politica più in ansia ed a tale proposito sta studiando una strategia per poterlo evitare o quantomeno limitare al massimo, magari ricorrendo alla tecnica del “canguro”, vale a dire, presentare emendamenti preclusivi che facciano “saltare” quelli più a rischio. Le proposte di modifica presentate sono circa 200, di queste la maggior parte provengono dai gruppi che si oppongono al Rosatellum bis, ossia Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Movimento Democratico e Progressista e Fratelli d’Italia. Sia i 5 stelle che la sinistra hanno riproposto il voto disgiunto e le preferenze, temi che potrebbero allettare anche i franchi tiratori, deputati che pur facendo parte del patto sono scontenti e sanno di non avere chance di rientrare in Parlamento. Conti alla mano però per poter influire sull’andamento delle votazioni i franchi tiratori dovrebbero essere tanti nel Partito Democratico visto che con 283 deputati, rappresenta il gruppo più numeroso. Forza Italia può contare soltanto sui suoi 58 deputati mentre Alternativa Popolare ne ha 22, la Lega 19, Scelta civica 15 e Centro Democratico 12, altri provengono dal Misto ma si tratta di pochi deputati. Andrea Orlando non a caso si rivolge proprio al suo partito: “Se non dovesse passare questa legge ci sarebbe un contraccolpo sulla credibilità delle istituzioni ma anche sulla credibilità del Partito Democratico che è il partito che più di ogni altro si è speso per la modifica della legge elettorale”. Ma a giudicare dai richiami alla responsabilità da esponenti di Forza Italia e Udc e dall’invito della Lega al governo a porre la fiducia, è evidente che nessuno si sente al sicuro. Proprio sull’ipotesi della fiducia i grillini e Mdp gridano allo scandalo. “Se il Governo dovesse porre la fiducia su questa indegna legge, sarebbe un atto eversivo”, dicono i cinque stelle.
L’ipotesi è effettivamente allo studio ma non risolverebbe il problema del voto segreto almeno su quello finale al complesso del provvedimento. Anche il presidente della prima commissione e sostenitore della legge, Andrea Mazziotti di Celso avverte: “Il ricorso al voto segreto in materia elettorale è semplicemente assurdo. Ciascuno si assuma la responsabilità delle proprie idee” mentre l’ex premier Massimo D’Alema giudica il Rosatellum bis “ignobile” e invita il paese a ribellarsi, aggiungendo: “È un’indecenza assoluta, dovrebbe suscitare un moto di rivolta tra i cittadini”.