(di Andrea Pinto) Rousseau, la piattaforma della società di Davide #Casaleggio ha dato il via al governo giallo-rosso, non è uno scherzo. Luigi Di Maio aveva detto il giorno prima che l’esito della votazione sarebbe stato dirimente per le sorti dell’alleanza con il Pd. Istituzioni, dirigenti di partito, cittadini, la stampa internazionale, insomma proprio tutti hanno atteso il risultato delle votazioni on-line degli iscritti alla piattaforma. Dopo un’ora e mezza di ritardo il verdetto sulle sorti dell’Italia, il 79,3 per cento ha votato a favore del governo giallo-rosso con Giuseppe Conte premier.
Il motivo del ritardo? La compilazione dei verbali da parte del notaio e la certificazione, da parte di una società informatica terza, sull’affidabilità dei sistemi hardware e software della Piattaforma Rousseau. A quanto pare nessuno ha creduto a questa versione, anche perchè era stata programmata una conferenza stampa di Luigi Di Maio alle 18.30 e alle 18.45 una del Pd. Un dipendente della Casaleggio è uscito dal portone e ha rassicurato la stampa: “motivi tecnici“, il risultato comparirà a minuti su Il Blog delle Stelle. Tutti allora hanno cliccato sul Blog, mandando in “crash” il sito. Dopo qualche minuto il messaggio della vittoria dei “Si”.
Davide Casaleggio, quindi, è intervenuto dopo Luigi DI Maio: “II voto di oggi è un grande esempio di cittadinanza digitale. Siamo pionieri: anche la Spd in Germania per il contratto di governo ha fatto votare i suoi iscritti anche se via posta. Non abbiamo registrato attacchi. Quelli che ci hanno segnalato sono tutti smentiti». I cosiddetti «fake hacker».
Alcuni della Rousseau hanno detto che c’era stato un attacco a fine agosto ma che era stato individuato e reso innocuo.
“A qualcuno il sistema ha chiesto l’sms di conferma dell’identità ad altri no. Temo che ci sia qualcosina da rivedere riguardo al concetto di democrazia diretta“, scrive su Facebook la senatrice Elena Fattori.
“Certo che un campione di 79.634 iscritti è rappresentativo, perché raccoglie persone di tante provenienze culturali, sociali ed economiche“, dice Enrica Sabatini dell’Associazione Rousseau.
Il punto è che un Paese è rimasto appeso per nove ore all’esito di una votazione fatta su una piattaforma privata. Democrazia diretta, esercitata da meno di 100 mila persone? E’ tutto bello e futuristico, tuttavia molti sono i dubbi che si insidiano in tutti noi che, sondaggi alla mano, avremmo preferito votare un nuovo parlamento e decretare con la vera democrazia una maggioranza certificata dal voto di chi detiene la sovranità in Italia.
In sostanza la democrazia digitale si è sostituita alle Istituzioni. Gianroberto Casaleggio diceva già circa 10 anni fa che la Piattaforma Rousseau avrebbe deciso, un giorno, le sorti dell’Italia.
Oggi Giuseppe Conte, l’equilibrista, scioglierà la riserva al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella con la presentazione della squadra dei ministri. Giovedì il giuramento e venerdì il voto di fiducia.