Il giornalista Shapiro, sul-The Washington Post – (T.W.P.), ha riferito di come FACEBOOK, inconsapevolmente, abbia contribuito a influenzare le recenti elezioni in USA, facendo circolare notizie dirette verso gli elettori, che contenevano messaggi subliminali, generati da un’agenzia creata in Russia in San Pietroburgo.
Alcuni messaggi postati su Facebook supportavano la campagna di Trump, altri attaccavano la Clinton, altri, ancora, sfruttavano temi che potevano favorire l’aumento del contrasto tra individui nella società, su argomenti molto divisivi per gli americani come l’immigrazione.
Sono stati scoperti, dai ricercatori, circa 3000 post su Facebook che riportavano notizie ingannevoli.
Gli obiettivi della campagna d’influenza e disinformazione erano concentrati verso individui che supportavano fortemente il diritto di possesso delle armi, l’attivismo politico degli afro-americani, l’immigrazione illegale, ecc.
I post su Facebook, riportati dal giornale T.W.P., erano fatti molto bene e sembravano originali.
Solo dopo un’attenta lettura era possibile l’insorgenza di qualche dubbio sull’autenticità del messaggio stesso.
Uno degli esempi ingannevoli riportati evidenziava un post “sponsorizzato” denominato “Heart of Texas”, con un messaggio scritto sulla cattura di un migrante illegale, da parte delle forze dell’ordine, proveniente dall’Honduras, cui seguiva un biasimo per la politica seguita da Obama e dalla Clinton che avrebbero, poi, concesso l’amnistia agli immigrati clandestini.
Il post segnalava che, i politici al governo avevano scelto la via sbagliata per controllare il fenomeno migratorio e menzionava i trafficanti di droga e di esseri umani per caricare di ansia gli interlocutori.
Il logo messo sul post era autentico, ma vi era un errore grammaticale: avevano omesso, nel messaggio, un articolo indeterminativo “un” (-and Texas warm welcome- invece di -and a Texas warm welcome-): dalla ricerca linguistica è emerso che nel linguaggio russo non si usano gli articoli indeterminativi.
L’errore grammaticale era frequente anche negli altri post, come ad esempio “american” al posto del plurale “americans”.
L’attenzione della gente, però, come nei phishing, era meno attratta dagli errori e più focalizzata sul (falso)messaggio di supporto politico.
La tecnica ingannevole utilizzata dall’agenzia russa, come cennato, si rifà al ben noto “phishing” che, è un tipo di truffa attraverso la quale si cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni, in questo caso, invece di carpire informazioni vendevano disinformazione.
Nulla di nuovo sotto il sole, la guerra in Ukraina aveva già messo in luce le abilità russe di proiettare il potere attraverso una particolare forma di lotta che è stata poi denominata guerra ibrida.
Tale forma di lotta, che fa capo alla dottrina militare “Gerasimov”, ora viene applicata, in parte, anche nel campo civile e fa uso dell’ambiguità per farsi largo in ogni settore, utilizzando la disinformazione associata a messaggi subliminali.
Purtroppo saremo costretti a convivere con queste forme di criminalità, ma saremo costretti a sviluppare gli antidoti del caso, come fatto col mail phishing di internet.
Non credere a priori su quanto appare su internet e fare controlli incrociati, risulta essere salutare, per non cadere nella trappola dei criminali, non facendolo, si rischia di perdere traccia della verità con errori di valutazione dei fatti in accadimento, con conseguenze che possono essere disastrose qualora i settori sotto attacco siano quelli vitali per il Paese.
È tempo di aggiornarci tutti quanti sulle nuove minacce ingannevoli, giornali e mezzi di comunicazione in primis, per proteggere il grande valore della libertà.
di Pasquale Preziosa