Secondo quanto riferisce Nova, la Russia starebbe minando gli sforzi della Nato per stabilizzare l’Afghanistan finanziando il movimento dei Talebani attraverso un programma segreto di forniture petrolifere illegali: a lanciare l’accusa è il quotidiano britannico “The Times”, che cita “membri del gruppo islamista” e “funzionari afgani” come fonti della denuncia. Secondo l’articolo pubblicato oggi, lunedì 16 ottobre, i servizi segreti russi starebbero infiltrando in Afghanistan interi convogli di autocisterne cariche di petrolio attraverso il posto di frontiera di Hairatan, al confine con l’Uzbekistan: da lì il petrolio verrebbe consegnato quasi gratuitamente a società di comodo che fanno capo al movimento islamista, che poi provvederebbero a vendere il carburante fruttando 2,5 milioni di dollari al mese che finiscono direttamente nelle tasche dei capi talebani per comprare armi e pagare i propri combattenti. Il “Times” in particolare cita le dichiarazioni di un “tesoriere” dei Talebani nella provincia afgana di Ghazni che, secondo il quotidiano britannico, avrebbe ammesso pubblicamente gli aiuti ricevuti dalla Russia per dimostrare che i ribelli islamisti godono di supporto internazionale e rispondere così alla recente decisione del presidente Usa Donald Trump di inviare altri 3.800 soldati nel paese asiatico e di aumentare il sostegno finanziario al governo afgano.