Il primo caccia di quinta generazione russo è adesso identificato come Sukhoi-57. Il T-50 del Programma Pak-Fa, primo caccia da dominio aereo (termine coniato e valido attualmente solo per l’F-22 Raptor americano) di Mosca, lo scorso undici agosto ha ricevuto dalle Forze Aerospaziali russe il suo nome ufficiale. Il video evidenzia il volo di un prototipo.
La storia del Su-57
Il primo Sukhoi T-50 del programma Pak-Fa, si è alzato in volo per la prima volta il 29 gennaio del 2010, privo di parte dell’avionica come il radar ed i sistemi di gestione degli armamenti. Il Su-57 rappresenta la prima esperienza per i russi con i materiali radar assorbenti (Ram), rispetto a quella trentennale maturata dagli americani con l’F-117. Gli aggiornamenti sul Su-57 furono poi bruscamente interrotti a causa di problemi non meglio precisati. L’ultimo incidente noto risale al 10 giugno del 2014, quando uno dei due motori del quinto prototipo prese fuoco. Dalla Sukhoi dovettero sospendere la produzione del sesto prototipo ed utilizzare le componenti già realizzate per riparare il velivolo danneggiato. I problemi sarebbero stati superati con il settimo e l’ottavo Su-57, quest’ultimo dotato sia di radar N036 Byelka AESA che del controllo vettoriale tridimensionale della spinta. Gli ugelli utilizzati per la spinta tridimensionale hanno la capacità di inclinarsi indipendentemente in qualsiasi direzione, consentendo elevati angoli di attacco. Ciò dovrebbe conferire maggiori capacità Within-Visual-Range rispetto all’F-22 Raptor. L’impianto di produzione della Aircraft Association Komsomolsk-on-Amur, nell’Estremo Oriente russo avvierà la produzione di massa entro il 2018, con consegne del primo caccia stealth di Mosca nei primi mesi del 2019. Le Forze Aerospaziali russe continuano a testare il nono, decimo, undicesimo e dodicesimo Su-57, tutti equipaggiati con radar AESA e controllo vettoriale tridimensionale della spinta. I Su-57 operativi fino ad oggi realizzati continueranno ad essere soggetti a svariati test e centinaia di voli di prova prima di impegnare il Cremlino con un potenziale ordine di diversi miliardi di dollari. Il Ministero della Difesa russo schiera i prototipi nei centri di prova di Akhtubinsk, specializzato nella sperimentazione dei sistemi di missione e a Zhukovsky, vicino Mosca, per i test di carico esterno.
La propulsione del Su-57
Il Su-57 è attualmente propulso da con una coppia di AL-41F1, sviluppati per i Su-35 Flanker-E. Sebbene eccezionali per le piattaforme pre-stealth come il Su-35, i propulsori AL-41F1 da 32,500 libbre non sono stati progettati per il particolare profilo di un caccia di quinta generazione. I due AL-41F1 sarebbero in grado di garantire la spinta sufficiente per la capacità di crociera supersonica, ma non soddisferebbero i requisiti russi nel rapporto spinta-peso e per l’autonomia del velivolo. Il T-50 è stato progettato per gli Izdeliye 30. Mosca continua a ridurre la finestra temporale di sviluppo (dal 2027 è stata ridotta al 2020), con primo test fissato per la fine dell’anno. Tuttavia saranno necessari almeno altri cinque anni per completare lo sviluppo dei Saturn Izdeliye 30. Soltanto con i nuovi motori il Su-57 potrebbe essere in grado di offrire prestazioni paragonabili all’F-22 della Lockheed Martin. Quando entrerà in produzione, il Su-57 riceverà una nuova versione dell’AL-41F1: i propulsori di seconda generazione dovrebbero consentire la certificazione della Capacità Operativa Iniziale. La propulsione è l’aspetto più impegnativo e costoso per lo sviluppo di qualsiasi piattaforma aerea. Dalle affidabili turboventole F119 dell’F-22, ad esempio, deriva il Pratt & Whitney F135 dell’F-35. La transizione per quella che sembrava una semplice evoluzione, non si è rivelata cosi naturale e priva di difficoltà tecniche.
Il combattimento manovrato
A differenza della nuova dottrina americana di riferimento che considera fuori moda i combattimenti ravvicinati, ipotizzando esclusivamente duelli oltre il raggio visivo, per i russi il combattimento manovrato sarà ancora determinante. Il Su-57 vanta un moderno sistema Infrared Search and Track, con una portata massima di rilevamento di cinquanta chilometri. L’F-22 non possiede tali capacità. L’IRST si limita a dare un’idea della posizione generale dei velivoli nemici. L’F-22 può trasportare sei AIM-120 nelle sue baie interne. Il contesto BVR tra piattaforme di quinta generazione impone una configurazione offensiva ottimale, considerando che contro un bersaglio si lancerebbero due missili. Uno dei principali limiti della configurazione a bassa osservabilità, è determinato dal carico interno delle piattaforme di ultima generazione. La capacità di trasportare internamente i sistemi d’arma è prerogativa essenziale per un profilo stealth pulito. L’Air Force ha elaborato le forze da combattimento integrate con il concetto dell’Arsenale Volante.
Come dotazione standard, il Su-57 è equipaggiato con un cannone 9-A1-4071K da 30 millimetri (in grado di colpire bersagli a terra fino a 1.800 metri ed aerei ad una distanza massima di 1.200 metri) e dovrebbe trasportare nella sua stiva interna quattro sistemi d’arma a lungo raggio K-77M con un raggio di 200 km e due Vympel R-73, nome in codice nato AA-11 Archer. Quest’ultimo è un missile aria-aria a ricerca di calore a guida infrarossa di terza generazione con una gittata massima di 19 miglia, circa 30 km. L’impiego minimo è fissato a 300 metri. E ‘stato progettato per ingaggiare minacce stratificate: caccia, droni e missili da crociera. L’R-73 implementa un sistema infrarosso passivo in grado di inquadrare il bersaglio ancor prima di essere lanciato. E’ in grado di colpire obiettivi a grandi angoli di puntamento, fino a 40° fuori la linea centrale del missile ed è pubblicizzato come immune a ogni tipo di contromisura occidentale. Progettato per sostituire l’R-60, AA-8 Aphid, l’Archer ha dimostrato la sua capacità off-boresight nei duelli simulati tra l’USAF ed i MiG 29 tedeschi equipaggiati con gli R-73. La precisione è garantita dalla spinta direzionale, che esclude possibili errori nella traiettoria di avvicinamento finale. Il motore a controllo trasversale è ancora senza eguali nel mondo. L’ultima versione dell’R-73, la E, equipaggerà i Su-57. La Duks, azienda che fabbrica l’R-73, sta attualmente lavorando per incrementare del 25-30 per cento le capacità del missile. Il Su-57 potrò anche trasportare il missile da crociera supersonico BrahMos-A con capacità nucleare ed il subsonico antinave Kh-35UE. Tali asset non potranno essere ospitati nella stiva interna. Il Su-57 utilizza materiali compositi nel 25% del peso strutturale e nel 70% della superficie esterna.
I costi
Per il T-50, si prevede un ciclo operativo di quarant’anni. L’inverosimile produzione annunciata era di 800/1000 unità, esportazioni comprese. Non esistono dati sui costi di sviluppo sostenuti. Ad oggi, Mosca ha acquistato il primo lotto di pre-produzione (dodici Su-57) che dovrebbero essere consegnati nel 2019. Rispetto alle stime iniziali, il Cremlino potrebbe acquisterà complessivamente soltanto sessanta Su-57 della versione iniziale. Il successo dei Saturn Izdeliye 30 sancirà la portata del secondo lotto ed il successo del Su-57. Avviata la Low Rate Initial Production, il costo del PAK-FA dovrebbe attestarsi sui 120/100 milioni di dollari ad esemplare. Tuttavia il costo unitario sarà determinato anche dalla portata dell’investimento del Cremlino