Tre diverse giornaliste russe hanno accusato di molestie il presidente della Commissione esteri della Duma russa, Leonid Slutsky che nega le accuse e minaccia querele.
Il caso è esploso dopo che durante una intervista sull’emittente televisiva indipendente Dozhd Tv, Elizaveta Antonova, aveva chiesto a Vladimir Zhirinovsky, leader del partito liberal democratico a cui fa capo Slutsky, se era al corrente che il compagno di partito “molestava costantemente le giovani giornaliste”. La stessa denuncia è stata fatta il giorno dopo alla stessa emittente televisiva da altre due giornaliste, che hanno chiesto di rimanere anonime.
Immediata la riposta della deputata Oksana Pushkina che ha promesso di reintrodurre un disegno di legge sulla parità che include misure contro le molestie fermo in commissione dal 2003.
Pushkina, in una intervista rilasciata a RBC ha dichiarato che “Non ci sono regole per perseguire le molestie sul lavoro. Quando accade, le donne rimangono in silenzio, o nel caso migliore, lasciano il loro lavoro”.
La candidata alle presidenziali Ksenya Sobchak ha chiesto alla Duma l’apertura di una inchiesta per molestie contro Slutsky per comportamenti non in linea con il suo mandato. In Russia l’affaire Weinstein e il movimento #Meetoo che ne era scaturito era stato fino a ora preso in giro come risultato di una criticata correttezza politica.