A Kolomna, città della Russia nella regione di Mosca a 113 km a sudest dalla capitale si è udita una forte esplosione. Le prime immagini sono iniziate a comparire sui social.
“L’esplosione è avvenuta in aria. Con molta probabilità stiamo parlando di un drone. Ma finora è impossibile dirlo con certezza, dal momento che non riescono a trovare i pezzi del relitto”, hanno dichiarato le forze dell’ordine all’agenzia Tass.
Prima le incursioni di droni fino a cento chilometri da Mosca, con le accuse di un coinvolgimento Usa, riporta l’Ansa il pensiero della retorica moscovita. Ora un’infiltrazione di “sabotatori” nella regione frontaliera di Bryansk. La Russia continua a denunciare, così, gli attacchi alla sua sicurezza provenienti da Kiev. Due uomini uccisi e un bambino ferito è il bilancio fornito dalle autorità di quello che il presidente Vladimir Putin ha definito un “attacco terroristico” compiuto da “neonazisti” al servizio dei loro “padroni” occidentali.
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Secondo il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, tutta la storia è invece solo “una classica provocazione” di Mosca. Da parte sua Kiev ha denunciato un attacco di droni russi a Bryslav, nella regione di Kherson, che avrebbe colpito civili in fila mentre ricevevano aiuti umanitari provocando nove feriti.
Volodymyr Zelensky ha fatto eco alle parole di Putin: “Cacceremo tutti gli occupanti e dovranno rispondere di tutto”.
La Difesa ucraina ha comunicato ieri che le forze russe stanno avanzando all’interno della città di Bakhmut, nel Donbass, in alcune aree si vedono già issate le bandiere della Wagner.
I sabotatori in Russia
Gli attacchi in territorio russo sono avvenuti nel villaggio di Lyubechane e in quello di Sushany ad opera di un commando di una quarantina di “sabotatori”.
Nella prima località gli assalitori hanno aperto il fuoco su un fuoristrada Lada Niva pur “vedendo che a bordo c’erano dei bambini”. I servizi d’emergenza hanno detto che l’uomo che era alla guida è stato ucciso e un bambino di 11 anni è rimasto ferito, ma è riuscito a far mettere in salvo altri due bambini più piccoli che erano a bordo.
Alcune ore dopo il governatore di Bryansk, Alexander Bogomaz, ha detto che un altro uomo è morto, ma non ha precisato le circostanze. In serata i servizi di sicurezza interni (Fsb) hanno detto che i nazionalisti ucraini erano stati respinti in territorio ucraino.
Il sito della testata di opposizione russa Novaya Gazeta ha riferito che l’attacco è stato rivendicato da una milizia di estrema destra russa alleata delle forze ucraine, il Corpo dei volontari russi, fondata nell’agosto dell’anno sorso dall’oligarca Denis Kapustin.
“E’ ora che i comuni cittadini della Russia si rendano conto che non sono schiavi, cominciate una ribellione, combattete!” afferma in un video un uomo che si presenta come un membro dell’organizzazione, aggiungendo però che essa non uccide i civili.
Intanto i russi denunciano altri attacchi di droni ucraini: uno senza vittime sul villaggio di Sushany, nella stessa regione di Bryansk, l’altro su quello di Tetkino, nella regione frontaliera di Kursk, con un civile ucciso e uno ferito. Un’esplosione è stata poi segnalata in una foresta vicino a Tula, circa 170 chilometri a sud di Mosca, dove sono concentrate varie industrie per la produzione di armi. Secondo il governatore, si potrebbe trattare di un drone precipitato.
Il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov ha affermato che alcuni degli attacchi ucraini compiuti con i droni, in particolare quelli di dicembre contro le basi aeree di Ryazan e Saratov, dove morirono tre militari russi, “non sarebbero stati possibili senza una seria assistenza da parte degli Stati Uniti, compresa la selezione degli obiettivi, la fornitura di intelligence e assistenza di altro tipo”.