Un mercato quello russo “sempre più strategico per le aziende italiane, a cui Sace e Simest non faranno mancare il proprio sostegno. Allo studio nuovi progetti per 2,5 miliardi di euro”. Lo ha detto Alessandro Decio, Amministratore Delegato di Sace, durante il Vtb Capital Investment Forum “Russia Calling!”, secondo quanto rendono noto le due società. “Un supporto garantito anche negli ultimi anni di recessione, sempre nel pieno rispetto del quadro normativo internazionale, premiato dall’inversione di tendenza registrata nei primi 8 mesi del 2017, in cui le vendite italiane in Russia sono cresciute del 23% a 5,2 miliardi di euro”, spiegano Sace e Simest, dopo che nel 2016 l’export italiano si era attestato a 6,7 miliardi di euro (-5,3% sul 2015). “Una crescita attribuibile principalmente a un effetto rimbalzo (che si attenuerà nei prossimi mesi) e alla ripresa economica della Russia”, viene spiegato nella nota, precisando che i comparti che hanno fatto registrare una variazione consistente sono stati quelli della meccanica strumentale, degli apparecchi elettrici, degli alimentari e bevande e della farmaceutica. Tuttavia permangono cautele. “L’evoluzione del quadro sanzionatorio sara’ rilevante per capire l’impatto sull’export italiano, soprattutto alla luce del recente provvedimento firmato da Trump(non ancora entrato in vigore) che prevede anche conseguenze su operatori non americani”, sottolineano Sace e Simest. Sace e Simest sono due imprese finanziarie italiane che hanno il compito di agevolare l’internazionalizzazione delle imprese, in particolare le piccole e le medie. SACE è un gruppo assicurativo-finanziario attivo nel campo dell’export-credit, nella protezione degli investimenti, nelle garanzie finanziarie, nelle cauzioni e nel factoring. La società è totalmente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze; SIMEST ha tra le principali attività la partecipazione al capitale di società estere costituite da imprese italiane all’interno della Unione Europea Italia inclusa.