Con i due soldati uccisi oggi, sale a 16 il numero dei militari turchi rimasti uccisi nell’offensiva lanciata dal presidente curdo Recep Tayyip Erdogan contro gli oppositori curdi nel Nord della Siria. L’operazione contro le YPG, le Unità di Difesa del popolo curdo, denominata “Ramoscello d’ulivo”, è iniziata lo scorso 20 gennaio ed è costata la vita a 935 “terroristi” curdi, come li ha definiti il presidente turco.
Erdogan, prima di lasciare Istanbul alla volta di Roma, facendo riferimento ai missili anticarro utilizzati dai turchi che hanno provocato la morte di cinque soldati turchi ha riferito che la Turchia ha informazioni sulla loro origine, ma ha aggiunto che è ancora troppo presto per rivelare il nome del Paese che ha fornito i missili ai curci. “Abbiamo informazioni, ma non sarebbe giusto dichiararlo pubblicamente prima di avere assoluta certezza, chiunque sia (colui che ha dato quest’arma, ndr), si è schierato con i terroristi, e una volta che sarò sicuro, condivideremo queste informazioni con il mondo intero”.