Salvini ha appena messo in rete una diretta Facebook dove spiega e chiarisce per l’ennesima volta che “non c’era nessun piano di uscita dell’euro“. Il leader della Lega ha poi rincarato la dose denunciando il dibattito ancora in piedi, ovvero “un dibattito surreale su questioni inesistenti che va avanti ancora oggi” grazie anche a giornalisti “prezzolati”. Salvini poi afferma: “L’ordine del giorno del governo non era andare a far casino in Europa, uscire dall’euro domani matina, no. Era ridiscutere il modo di stare nell’ Unione Europea a vantaggio degli italiani, ridiscutere alcuni vincoli, regole, regolamenti: penso a Bolkestein, direttiva sulle banche che mette a rischio le banche (non vorrei ci fosse odore di troika e di Grecia sulle banche italiane), ridiscutere il bilancio europeo. Se nasce un governo Lega-M5s che rappresenti la maggioranza degli italiani, avremo il diritto e il dovere di andare sobriamente ed educatamente a ridiscutere queste regole che stanno portando povertà, precarietà e insicurezza in tutta Europa. Queste regole stanno distruggendo l’unità dell’Unione Europea. O le regole cambiano o si va avanti verso il disastro. Questo è il ragionamento che stava dietro al governo. E invece Mattarella ha detto no perchè noi non siamo rassicuranti, e tira fuori questo signor Cottarelli, pensionato a 18mila euro al mese, che sta cercando pseudo ministri per qualche settimana prima di andare al voto”.
Poche ore fa tuonano, però, le parole del Commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger: ‘i mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto‘ – Le affermazioni del Commissario Ue rischiano di alimentare ulteriormente l’anti-europeismo, così hanno commentato la maggior parte dei leader politici italiani.
La giornata sui mercati comunque è nervosa e segna lo spread a 300 punti anche sulla scadenza di 2 anni Tassi lordi schizzati al 2,38% . Secondo la piattaforma Mts, il differenziale sui titoli biennali ha raggiunto quota 307 punti nel pomeriggio, con i rendimenti lordi dei Btp schizzati al 2,38 per cento, a fronte dello 0,94 per cento segnato ieri in chiusura.