Secondo il Finacial Times, Volodymyr Zelensky ha parlato con il presidente francese Emmanuel Macron e il segretario generale della Nato Mark Rutte dopo lo scontro con Donald Trump
di Emanuela Ricci
Il tanto atteso incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, si è trasformato in un acceso confronto che ha portato alla rottura delle trattative e all’annullamento della conferenza stampa congiunta. L’incontro, che doveva culminare nella firma di un accordo sulle risorse minerarie ucraine, ha invece evidenziato profonde divergenze tra i due leader.
L’accordo prevedeva che l’Ucraina cedesse metà dei suoi introiti derivanti dallo sfruttamento delle risorse naturali in cambio di “garanzie di sicurezza” da parte degli Stati Uniti. Tuttavia, durante l’incontro, Trump ha pubblicamente accusato Zelensky di “giocare con la Terza Guerra Mondiale” e di non essere in una posizione favorevole, portando il leader ucraino ad abbandonare anticipatamente la Casa Bianca senza firmare l’accordo.
La tensione è salita quando il vicepresidente americano, J.D. Vance, ha rimproverato Zelensky per aver contraddetto Trump e per aver attaccato un’amministrazione che sta cercando di evitare la distruzione dell’Ucraina. Il battibecco tra i due è continuato per diversi minuti, con Trump che ha osservato la scena. Quando Zelensky ha ammonito che gli Stati Uniti potrebbero sentire in futuro gli effetti del conflitto, Trump ha risposto bruscamente: “Non sei in una posizione tale da poterci dire cosa sentiremo”. Vance ha poi accusato Zelensky di non aver mostrato gratitudine per il sostegno americano, sottolineando che senza l’aiuto degli Stati Uniti, l’Ucraina non avrebbe le “carte” necessarie. Trump ha concluso affermando che Zelensky stava giocando con la Terza Guerra Mondiale e che stava mancando di rispetto al paese che lo ha sostenuto.
Successivamente, Trump ha espresso le sue critiche su Truth Social, affermando che Zelensky non è pronto per la pace se l’America è coinvolta, poiché percepisce il coinvolgimento degli Stati Uniti come un grande vantaggio nei negoziati. Ha aggiunto di non volere vantaggi, ma solo la pace, e ha accusato Zelensky di aver mancato di rispetto agli Stati Uniti nello Studio Ovale, invitandolo a tornare quando sarà pronto per la pace.
In serata, lasciando la Casa Bianca per Mar-a-Lago, Trump ha insistito per un “cessate il fuoco immediato”, mentre Zelensky, in un’intervista a Fox News, ha affermato di non dovere scuse a Trump, ribadendo la gratitudine verso gli Stati Uniti ma sottolineando la necessità di garanzie di sicurezza.
L’accordo sulle risorse minerarie, che prevedeva la cessione agli Stati Uniti di parte degli introiti derivati dalle risorse minerarie ucraine, è ora in bilico. L’Ucraina detiene riserve significative di terre rare, litio, titanio e altre materie prime critiche. Tuttavia, alcuni analisti hanno sollevato dubbi sulla reale entità di queste risorse e sulla loro effettiva sfruttabilità, sottolineando che l’estrazione richiede ingenti investimenti e potrebbe non essere redditizia.
Le reazioni
Un gruppo di democratici Usa, dopo un incontro con Zelensky, ha accusato Trump di aver orchestrato un’“imboscata politica” contro il presidente ucraino. In contrasto, il governo e il Partito Repubblicano si sono schierati con Trump. Anche Marco Rubio, ex sostenitore dell’Ucraina, ha elogiato il tycoon per aver messo “l’America al primo posto”. La segretaria alla Sicurezza interna, Kristi Noem, ha dichiarato sui social che “non tollereremo giochi politici e mancanza di rispetto per l’America”. Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha commentato con un laconico “Amen”, mentre il segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha ringraziato Trump per aver difeso il popolo americano sulla scena globale.
La responsabile della politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha ribadito il sostegno all’Ucraina e l’impegno a intensificare l’aiuto contro l’aggressore. Ha sottolineato la necessità di un nuovo leader per il mondo libero, invitando l’Europa ad accettare questa sfida.
La premier Giorgia Meloni ha avvertito che ogni divisione in Occidente lo rende più debole e favorisce chi vuole il declino della sua civiltà e dei suoi principi, in primis la libertà. Ha sottolineato che l’unità è nell’interesse di tutti.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito che l’Ucraina desidera la pace più di chiunque altro e che Germania ed Europa sono al suo fianco per raggiungere una pace giusta e duratura.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha respinto le affermazioni di Donald Trump, sottolineando che se qualcuno sta giocando alla Terza Guerra Mondiale, è Vladimir Putin, non Volodymyr Zelensky. In un’intervista ai canali portoghesi RTP1 e RTP3, Macron ha ribadito che l’unico leader che ha minacciato con armi nucleari è a Mosca, non a Kiev.
L’ufficio del premier britannico Keir Starmer ha ribadito l’impegno del Regno Unito a sostenere l’Ucraina e a promuovere un’azione europea per una pace giusta e duratura. Tuttavia, la reazione allo scontro tra Trump e Zelensky è stata affidata a una nota dello staff, senza una dichiarazione diretta di Starmer, a differenza di altri leader occidentali.
“L’Ucraina può sempre contare sul Portogallo”. Lo ha scritto su X il premier lusitano Luís Montenegro.
Il premier ungherese Viktor Orbán ha elogiato Donald Trump per essersi schierato a favore della pace, definendolo un leader forte, a differenza di chi sceglie la guerra. Ha ringraziato il presidente USA, riconoscendo che la sua posizione può risultare difficile da accettare per molti.
Il premier svedese Ulf Kristersson ha ribadito il sostegno della Svezia all’Ucraina, sottolineando che la sua lotta è anche per la libertà dell’Europa. La presidente moldava Maia Sandu ha dichiarato che la Russia è l’aggressore e che il suo Paese sta dalla parte dell’Ucraina. Il presidente lettone Edgars Rinkevics ha evidenziato l’importanza della diplomazia per raggiungere una pace giusta e duratura, sottolineando il ruolo degli alleati nel sostenere Kiev contro l’aggressione russa.
Il comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Oleksandr Syrskyi, ha ribadito il sostegno dell’esercito a Zelensky e al popolo ucraino, sottolineando l’importanza dell’unità nella lotta contro l’occupante. Ha dichiarato che le forze armate continueranno a combattere per la vittoria, esprimendo solidarietà al presidente dopo il difficile incontro con Trump.
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