Ieri pomeriggio, nell’Aula Parisi della Scuola Superiore di Polizia, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Franco Gabrielli, del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Lamberto Giannini, del Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina, con la moderazione del giornalista di Rai3 Fabrizio Feo, si è tenuto un dibattito sul tema delle misure di prevenzione, personali e patrimoniali, argomento trattato dal libro, edito da Giuffré, contestualmente presentato dagli autori, il Dirigente Superiore della Polizia di Stato Giuseppe Linares e la Prof.ssa Daniela Mainenti.
La loro opera descrive con rigore sistematico l’argomento in tutta la sua vastità e complessità, affermando sia la grande intuizione di Pio La Torre sulla necessità di una normativa “prevenzionale”, sia l’azione giudiziaria di Giovanni Falcone, due uomini che, per queste posizioni, è bene non dimenticare, hanno pagato con il sacrificio della vita, unitamente con gli uomini delle scorte.
Questo è il piano su cui si gioca la vera partita e i due autori lo rivelano a partire dalla premessa, poiché nella società del rischio, dove ormai viviamo, il sistema penale non è più sufficiente da solo a risolvere il problema della pericolosità sociale.
Il sistema della prevenzione, affidato in via esclusiva ai Questori, che si muovono in un contesto multiattoriale con la magistratura competente, rappresenta uno degli strumenti di politica criminale più efficace, poiché anticipa la soglia di tutela collettiva rispetto a una molteplicità di condotte che minacciano la sicurezza del cittadino nelle più disparate occasioni del suo vivere quotidiano: dalle insidie dell’agire mafioso su corpo sociale e attività economiche alla violenza domestica, dalle risse nei locali della movida alla violenza negli stadi, fino al cyber bullismo o alla discriminazione religiosa, di genere o razziale. Tutti ambiti di pericolosità per le quali, negli ultimi anni, è stata introdotta una misura di prevenzione.
Il libro, presentato innanzi ai frequentatori del corso per Commissari, si rivolge a studenti, a professionisti delle forze dell’ordine, della comunicazione e a giuristi secondo una direttrice pluridisciplinare.
“Le misure di prevenzione rappresentano un irrinunciabile strumento per traguardare l’eradicazione di fenomeni – come le mafie o la violenza contro le donne – che si manifestano con caratteri di speciale pericolosità sociale, per cui si rendono necessari mezzi altrettanto speciali di contrasto.” Così il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.
Il Capo della Polizia Lamberto Giannini nel suo intervento ha voluto sottolineare il valore dell’attività informativa. “L’attività di prevenzione è fondamentale; quando arriviamo prima riusciamo a evitare i danni e ad individuare persone e organizzazioni che possano compiere reati. L’attività di prevenzione dev’essere la pietra angolare sulla quale si deve fondare la nostra attività e per portarla avanti è necessario uno studio attento degli strumenti normativi”.
Ha concluso l’evento il sottosegretario Franco Gabrielli che parlando delle misure di prevenzione ha sottolineato come le stesse implichino una maggiore assunzione di responsabilità. “La nostra è una professione che fa dell’immediatezza della decisione e della ricaduta che questa ha sulla vita delle persone, una delle cifre distintive più significative. Questa anticipazione della responsabilità è il frutto di lavoro, di conoscenza e di approfondimenti”.