Da un analisi del bollettino mensile pubblicato dalla Banca Centrale Europea emerge che “Nei paesi con elevati livelli di debito pubblico (tra cui l’Italia) il rapporto fra debito e Pil sta diminuendo, ma con lentezza”.
Secondo la BCE “fra i sei paesi, i cui documenti programmatici di bilancio configurano un rischio di non conformità con il Patto di stabilità e crescita, per Belgio, Francia, Italia e Portogallo si prevedono nel 2018 elevati livelli di debito pubblico, superiori al 90 per cento del Pil e, ad eccezione del Portogallo, non si prevede che il debito pubblico di questi paesi sia ricondotto su livelli prossimi al valore di riferimento stabilito dalla regola del Patto di stabilità e crescita, ovvero 60% del Pil”.
La BCE, ricorda che nella dichiarazione del 4 dicembre 2017, “l’Eurogruppo osservava che in alcuni Stati membri il ritmo contenuto di riduzione del debito da livelli elevati continua a essere motivo di preoccupazione”.
Relativamente all’Italia “nella lettera inviata dalla Commissione il 22 novembre 2017 si afferma che sono stati fatti progressi insufficienti verso il rispetto della regola del debito e che il debito pubblico dell’Italia rimane una vulnerabilità chiave. Nel contempo la Commissione non ha ancora pubblicato una relazione basata sulle informazioni trasmesse per il 2016, come previsto dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.