Il ministero dell’Unificazione sudcoreano, ha riferito che, nonostante le tensioni relative ai test missilistici e nucleari da parte di Pyongyang e le conseguenti nuove sanzioni imposte al regime di Kim Jong-Un, la Corea del Sud ha approvato l’invio di 8 milioni di dollari (pari a 6,7 milioni di euro) di aiuti umanitari alla Corea del Nord.
La nota pubblicata dal ministero spiega che l’invio avverrà tramite organismi dell’Onu e che gli aiuti sono destinati principalmente a donne incinte e bambini. Il governo del presidente Moon Jae-un, infatti, ritiene queste due categorie particolarmente vulnerabili a livello alimentare, infatti da una recente informativa, l’Onu aveva segnalato dei problemi di malnutrizione di cui soffre il 72% dei nordcoreani, mentre l’Unicef ha ricordato oggi in una nota che i bambini di meno di cinque anni sono particolarmente vulnerabili, anche per le carenze dei sistemi sanitari locali.
Recentemente, componenti dell’opposizione conservatrice sudcoreana avevano sollevato dubbi sull’invio di aiuti umanitari in un momento storico in cui la comunità internazionale ha emanato sanzioni contro Pyongyang, ma il governo Moon ha optato per mantenere la sua politica di cooperazione con il Paese vicino, con cui la Sud Corea è tecnicamente in guerra da oltre 65 anni.
Il precedente esecutivo sudcoreano, conservatore, aveva deciso di sospendere tutti gli aiuti umanitari a Pyongyang a seguito del suo quarto test nucleare realizzato a gennaio del 2016. L’invio di aiuti approvato oggi, di fatto, è il primo, da dicembre 2015, che ottiene il via libera da Seul per Pyongyang.