Secondo quanto riportato dall’Agenzia Nova, il dipartimento della Difesa Usa ha dichiarato che il furto di un gran numero di documenti militari classificati subito da Seul, inclusi l’ultima versione del piano per le operazioni congiunte Corea del Sud-Usa in tempo di guerra e un piano emergenziale dei due paesi per “decapitare” la leadership di Pyongyang, non mina in alcun modo la sicurezza delle operazioni militari nella Penisola coreana.
La dichiarazione è giunta ieri in risposta alle informazioni divulgate dal parlamentare sudcoreano Rheen Cheol-hee. “Posso garantirvi che ci sentiamo tranquilli in merito alla sicurezza dei nostri piani operativi e alla nostra capacità di far fronte a qualsiasi minaccia da parte della Corea del Nord”, ha dichiarato ieri un portavoce del Pentagono, il colonnello dell’Esercito Rob Manning, riferendosi al furto dei documenti militari riservati, attribuito da Seul agli hacker nordcoreani. Manning ha rifiutato di confermare ufficialmente il furto dei documenti, che ha definito “una questione di intelligence”. “L’alleanza tra Repubblica di Corea e Stati Uniti resta determinata nel suo impegno a garantire la sicurezza di queste informazioni e la prontezza a respingere qualsiasi minaccia proveniente dalla Corea del Nord”, ha aggiunto il portavoce.
Stando a Rhee, gli hacker hanno sottratto in tutto 235 gigabyte di documenti militari; l’80 per cento di quanto sottratto, però, non è ancora stato identificato dalle autorità di Seul. Stando al parlamentare, Pyongyang potrebbe essere venuta a conoscenza dei piani emergenziali per le Forze speciali di Seul, di rapporti cruciali dei vertici militari statunitensi e di informazioni relative a infrastrutture militari ed energetiche strategiche.
Lo scorso marzo le autorità investigative della Difesa di Seul aveva attribuito per la prima volta l’attacco informatico alla Corea del Nord, senza fornire però alcun dettaglio in merito alle informazioni sottratte. Seul e Washington si aspettano che Pyongyang riadatti le proprie dottrine e i propri piani di emergenza alle informazioni ottenuto grazie alla vasta offensiva informatica dello scorso anno. Negli ultimi anni Seul ha tentato di rafforzare le proprie difese informatiche dopo una serie di attacchi di alto profilo a siti web governativi e aziendali da parte dei reparti per la guerra informatica di Pyongyang, che in parte opererebbero distaccati sui territori cinese e di altri paesi. Pyongyang nega la responsabilità degli attacchi, incluso quello dello scorso anno alla Difesa di Seul, e accusa quest’ultima di voler esasperare la tensione bilaterale.