Questo impianto di legge, il falso tedesco per intenderci, è una sorta di legge truffa al contrario…”. Sergio Pizzolante, vicepresidente di Alternativa popolare, boccia senza riserve il proporzionale alla tedesca che sta mettendo d’accordo Fi e Pd e mette in guardia Matteo Renzi dal rischio ingovernabilità. ”Mentre la legge truffa degli anni Cinquanta aveva comunque come scopo quello di garantire stabilità e maggioranze solide, il tedesco così concepito garantisce l’ingovernabilità, perchè di fatto si formalizza la futura alleanza Pd-Fi, che però non raggiungerebbe il 40% e non garantirebbe nessun governo”. “Parlo a titolo personale, ma questo falso tedesco in teoria -avverte Pizzolante- potrebbe garantire soltanto una sorta di avventura, perchè l’alternativa a Pd-Fi è solo un governo dell’avventura, targato M5S-Lega…”. L’esponente centrista punta i piedi anche di fronte all’ipotesi del cosidetto sbarramento anti-cespugli al 5%, che potrebbe compromettere l’attuale alleanza Ap-Dem: ”Dimostrerebbe i forti limiti di Renzi, che rinuncia a quel che dovrebbe essere lo scopo di un leader riformista, ovvero aggregare e progettare”. “Dopo aver fatto fuori D’Alema, Enrico Letta e Bersani -sottolinea- adesso Renzi si appresta a far fuori anche Alfano e Gentiloni. E tutto questo per cosa? Per fare un’alleanza con Berlusconi senza possibilità di governo? Verrebbe meno la credibilità della . Ci troveremmo di fronte ad un atto di grave ostilità nei confronti degli alleati che gli hanno garantito 3 anni di governo. E a quel punto le ragioni delle alleanze future, ma anche di quelle presenti verrebbero meno. Questo proporzionale tedesco di cui si parla in questi giorni non ha nessun senso,  Al di là della fretta di andare al voto subito e all’ansia spasmodica di far fuori partiti che superano anche un milione di voti, non c’è nessun progetto politico e nessun idea di futuro. In questo modo o andiamo verso la totale ingovernabilità sul modello spagnolo o greco con nuove elezioni 6 mesi dopo, oppure andiamo verso il governo degli avventuristi e dei populisti.

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