Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, in visita ufficiale in Lussemburgo ha incontrato la sua controparte, Generale Romain Mancinelli, con cui ha affrontato questioni di comune interesse legati alla sicurezza e alla Difesa.
Nel corso del meeting si è discusso un tema di grande importanza per il contributo alla lotta al terrorismo, quello del Security Force Assistance (SFA) che rappresenta l’insieme di attività volte a generare, sviluppare ed incrementare le capacità operative delle Forze di Sicurezza delle aree di crisi nei quali operano i militari italiani e di altri paesi dell’Alleanza Atlantica.
Proprio in Italia avrà sede un Centro di eccellenza NATO che avrà il compito di concorrere allo sviluppo e alla sperimentazione di concetti e dottrina afferenti al settore SFA, di raccogliere ed elaborare lezioni apprese e di condurre attività formative e addestrative a favore di istruttori, mentor e personale estero appartenente alle Security Forces.
“Le lezioni apprese dalle operazioni a cui hanno preso parte le Forze Armate italiane negli ultimi 20 anni – ha sottolineato il Generale Graziano durante l’incontro – indicano chiaramente che i maggiori rischi per la stabilità hanno origine in aree del mondo in cui si è verificato un crollo della struttura statale; crollo che viene frequentemente sfruttato da soggetti aggressivi che hanno interesse a creare o mantenere il caos”.
“Le missioni moderne – ha aggiunto il Capo di SMD – sono pensate proprio per portare la stabilità in uno Stato fallito e il nostro fine deve essere sempre il passaggio di responsabilità alle forze di sicurezza locali, quando esistono. Quando sono scomparse il lavoro è sicuramente più lungo perché bisogna ricostruire un modo di pensare ed offrire anche un patrimonio valoriale di riferimento. I nostri militari sono bravi istruttori perché sono prima di tutto dei bravi militari”.
Grande interesse è stato palesato dal Generale Mancinelli nei confronti dell’operazione dell’Unione europea Sophia di cui l’Italia ha la leadership e il Capo di Stato Maggiore della Difesa lussemburghese ha ringraziato l’Italia per quanto fa a favore della sicurezza nel Mediterraneo.
Altro elemento centrale nei colloqui è stata la cooperazione strutturata permanente (PESCO) istituto previsto dal trattato sull’unione europea che consente agli Stati membri di rafforzare la loro reciproca collaborazione nel settore militare e i margini per incrementarle.
Le Forze armate dei due Paesi operano, “in un rapporto di eccezionale collaborazione, a favore della sicurezza internazionale”, in Kosovo nell’ambito dell’Operazione della Nato KFOR, dove un plotone di militari lussemburghesi opera alle dipendenze del Battaglione a guida italiana.