Così in una nota stampa il Sindacato Italiano Militari Guardia di Finanza: “Qualche giorno fa, il 15 marzo, abbiamo fondato a Roma il Sindacato Italiano Militari della Guardia di Finanza. La data scelta è simbolica, perché quel giorno si festeggia San Longinomartire, il soldato romano che, dopo la morte di Gesù, si convertì al cristianesimo. Secondo la tradizione, Longino subì il martirio per essersi rifiutato di dichiarare che i discepoli avevano rubato il corpo di Gesù mentre i militari posti di guardia si erano addormentati. La vicenda è raccontata dall’evangelista Matteo (Mt. 28, 13-15).
Noi non abbiamo certo la pretesa di fare gli evangelizzatori, ma semplicemente di applicare la Costituzione.
L’anno scorso una storica sentenza della Corte Costituzionale ha finalmente cancellato l’inspiegabile divieto di sindacalizzazione, stabilito in una norma del codice dell’ordinamento militare che di fatto impediva alle Forze armate di informarsi allo “spirito democratico della Repubblica”, come invece prevede l’art. 52 della Costituzione. Non è difficile comprendere quanto possano essere dannosi – persino pericolosi per la stessa democrazia – il comando sbrigliato, l’esercizio del potere senza freni e la disciplina militare non opportunamente mitigata. La militarità – garanzia di efficacia ed efficienza – non deve mai tradursi in una compressione eccessiva dei diritti civili e sociali, né tantomeno favorire comportamenti in contrasto col bene comune. Guai se prevalgono interessi particulari su quelli dello Stato!
Grazie alla Corte Costituzionale tutti i militari possono oggi tutelare meglio e direttamente i propri interessi collettivi, senza dover attendere slanci paternalistici. Tuttavia non è sufficiente che ci si possa organizzare in sindacati. Ora è necessario che anche il legislatore faccia la sua parte, introducendo una specifica disciplina legislativa che non vanifichi questa svolta epocale. Dopo aver vissuto per settant’anni in una condizione di incostituzionalità di fatto, i militari italiani meritano adesso una normativa soddisfacente. Per Carabinieri e Guardia di Finanza, in particolare, essa deve essere quantomeno uguale a quella in vigore per la Polizia di Stato dal lontano 1981.