Il colonnello Tamer el Rifae, portavoce dell’esercito egiziano ha reso noto sulla sua pagina Facebook che tre terroristi considerati “molto pericolosi” sono stati uccisi dalle forze armate egiziane prima che potessero mettere in atto il loro piano di attacco ad un posto di blocco nel nord del Sinai. Nel corso dell’operazione sono state rinvenute cinture esplosive, armi, denaro e diversi dispostivi per le telecomunicazioni.
L’operazione è avvenuta dopo che ieri, 13 settembre, due militari di leva sono rimasti uccisi in seguito ad un attacco eseguita da dei miliziani dello Stato islamico avvenuto nel nord del Sinai. Durante l’assalto ad un posto di blocco cinque miliziani sono stati uccisi ed altri due sono rimasti feriti. El Rifae, commentando l’episodio ha scritto: “I terroristi hanno sfruttato la visibilità ridotta a causa della nebbia per sfondare il posto di blocco” spiegando poi la dinamica ha aggiungendo che uno di loro che indossava una cintura esplosiva si è lanciato contro i militari. Il personale del posto di blocco è riuscito a fermarlo sparandogli prima che si facesse esplodere.
L’attacco giunge a pochi giorni da quello avvenuto lo scorso 11 settembre contro una pattuglia della sicurezza egiziana a Ba’r al Abd, nella periferia di al Arish, in Sinai. In un messaggio diffuso tramite la sedicente agenzia di stampa dell’Is “Amaq”, l’Is ha rivendicato l’assalto. In Sinai è attivo il gruppo Stato del Sinai (Wilayat Sinai), noto prima dell’affiliazione all’Is nel 2014 come Ansar Beit al Maqdis.