Nel corso del ricevimento offerto dal presidente russo Vladimir Putin ai reduci dell’operazione in Siria in occasione della Giornata degli eroi lo scorso dicembre, fra i trecento ospiti “militari e civili che hanno dimostrato particolari coraggio ed eroismo”, c’era anche Dmitry Utkin, nome in codice “Vagner”, a capo della società di contractor ChVK Vagner, come ha scoperto il giornalista di Fontanka Denis Korotkov. Il Cremlino ha poi confermato la sua presenza in quell’occasione, aggiungendo che aveva i titoli per parteciparvi essendo stato insignito dell’onorificenza dell’Ordine del coraggio.
Si stima che il bilancio dei morti dell’operazione in Siria, dal 2015 fino allo scorso dicembre, per la società Vagner sia compreso fra i cento e i duecento (lo scrive l’analista Mark Galeotti su The Atlantic), molto di più delle 44 vittime fra i militari russi. La conferma di cinque morti nel raid Usa della scorsa settimana, oggi da parte del ministero degli esteri a Mosca, è la prima che riguarda le vittime fra i contractor. Fino al 2013, Utkin era stato comandante di brigata delle forze speciali dell’intelligence militare del GRU. In seguito aveva lavorato per la società di sicurezza Moran, fondata da veterani per contrastare la pirateria e i cui dirigenti sono stati coinvolti nell’istituzione dei “Corpi slavi”, una società basata a San Pietroburgo per proteggere giacimenti e oleodotti in Siria. Il nome della società Vagner comincia a circolare nel 2014, con notizie di suoi contractor impegnati nel Donbass al fianco dei separatisti. Nel 2015, si segnala il loro trasferimento in Siria, dove avrebbero per esempio svolto un ruolo significativo nella riconquista di Palmira. Adnkronos